La culla
Lei: Passante, come mai non dormi per tutta la notte, perché ti trascini e ti trascini, dici sempre le stesse cose e non fai dormire il bambino? Chi ti ascolta ancora? Cosa hai da dividere con me? Lui, come un bianco colombo, respira nella culla fatta di corteccia di tiglio.
Lui: scende la sera, i campi diventano azzurri, la terra orfana. Chi mi aiuta ad attingere acqua dal pozzo profondo? Non ho nulla, ho perduto tutto lungo il cammino. Dico addio al giorno, incontro la stella. Dammi da bere.
Lei: Dove c'è il pozzo, c'è l'acqua ma il pozzo è lungo la strada. Non posso darti da bere ed abbandonare il bambino. Ecco, solleva le palpebre ed il serale, latteo luppolo avvolge, lambisce e fa dondolare la culla.
Lui: Aprimi la porta, fammi entrare, prendi da me quello che vuoi - la luce della sera, un mestolo di acero, la piantaggine.
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