Arrivai a notte fonda
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...La punta dell'arma occasionale fuoriusciva dalla nuca,
inginocchiandosi, con lo sguardo di chi non capisce
o di chi chiede perdono m'inondò del suo sangue putrido,
che sgorgava a fiotti, qualche secondo e l'ultimo rantolo
lo esalò sulle Nike nuove da lui regalatemi.
Era notte fonda.
Ma quel corridoio in un baleno s'affollò.
Vidi Gardenia uscire dalla stanza di Mattia, il nostro gioiello,
tenendolo teneramente in braccio lui piangeva.
Come fosse una scena al rallenty dalla nostra camera
apparvero due seni meravigliosi... e il candido viso di Viviana,
mia sorella Viviana, moglie del mio più grande amico.
Era notte fonda.
Molte notti Gardenia le aveva passate nel fondo della tristezza.
Splendida Gardenia, gli mancavo,
non poteva vivere da sola quei momenti, almeno con loro poteva parlare di me, rendere meno amaro questo distacco
che mie leggerezze avevan procurato.
Generosa Gardenia, gli concesse la nostra camera.
Era notte fonda... e tale rimarrà.
Composto martedì 10 novembre 2009
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