Dieta!
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...anticipo.
Alle diciassette esco per fiondarmi in palestra; dopo cinque minuti di tapis roulant, con in corpo duecentoquattro calorie dal mattino, vedo passarmi davanti un incantatore di serpenti col turbante, manco mi trovassi nella casbah di Marrakech.
Abbandono il lavoro aerobico, e mi dedico alle macchine gonfia muscolo. Accanto a me, due splendide quarantenni addobbate da sana cellulite si scambiano ricette per la Pasqua imminente. Così conto le divaricazioni delle gambe mentre ascolto di sformati di asparagi, torte salate salame e pecorino, penne alla salsiccia ed involtini di bresaola e caprino. Mi raggiungono dodici ballerine di flamenco, manco fossi a Barcellona.
Mi riassale la crisi depressiva, aggravata dai morsi della fame che si fanno molto più pressanti. Ancora non so come, ma arriva l'ora di cena. Spadello tre quarti d'ora, dopo aver pesato ogni singolo ingrediente col bilancino da pusher.
Mastico ciascun boccone per cinquantacinque volte, seguendo uno degli innumerevoli consigli-dieta da rotocalco. Il risultato è che la fame non viene per niente mitigata, ma la mascella mi fa male come avessi masticato il materasso di gommapiuma. Passo cinque minuti in compagnia di uno stormo di gabbiani vocianti.
L'appuntamento serale con la bilancia mi regala la soddisfazione di aver perso tre etti, il giro coscia è sempre lo stesso, ma ci vorranno due settimane prima di ridurre i centimetri.
Un lieve capogiro è il segnale che l'energia è esaurita: guardo il letto, e penso che dormirò sognando cibo.
Domani mi attendono diciotto deliranti ore di privazioni, ma fra tre mesi, in spiaggia, sarò da urlo.
Quello del bagnino quando mi vedrà stramazzare a terra stroncata da un collasso...
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