Scritta da: Silvana Stremiz
in Umorismo (Barzellette)
Bambino pellerossa:"Padre perché abbiamo dei nomi così strani?"
E il padre:"Perché ricordano momenti importanti della nostra vita. Adesso corri a giocare Goldone Bucato!!!"
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Bambino pellerossa:"Padre perché abbiamo dei nomi così strani?"
E il padre:"Perché ricordano momenti importanti della nostra vita. Adesso corri a giocare Goldone Bucato!!!"
Qual è la bevanda preferita da un vampiro?
Il Sangue di Giuda!
Sai perché un gobbo non può diventare avvocato?
Perché non può studiare diritto.
Ingegneres vulgaris
Classe: mammiferi
Ordine: primati
Famiglia: in genere facoltosa. L'ingegnere è probabilmente il primo animale ad essere stato addomesticato e durante i secoli l'uomo ne ha selezionate numerose razze (elettrici, edili, elettronici, meccanici,... ) per poter meglio soddisfare i suoi bisogni. Gli ingegneri sono curiosi animaletti dall'aria impacciata, spesso dotati di ventiquattrore, che vivono in branchi di migliaia di individui. Facili da allevare vengono raccolti in gran numero nelle ore diurne in una struttura in genere piuttosto ampia denominata "Facoltà di Ingegneria", e qui vengono segregati in gruppi anche numerosi in alcuni recinti denominati "aule". Comunicano tra loro attraverso un ricco repertorio di suoni oltre che con gesti e con la mimica del muso. Nonostante l'aspetto sono i più intelligenti tra i primati, sono grandi osservatori e abili imitatori; infatti è possibile insegnare loro molte cose che sanno ripetere meccanicamente, pur non comprendendone il significato, all'infinito. Sono però privi di capacità razionali: hanno infatti un meccanismo di apprendimento alquanto elementare basato solamente sulla memoria e sull'imitazione. Non si è sicuri dell'esistenza della femmina dell'ingegnere anche se, non si sa come, si riproducono in modo esponenziale. All'ora di pranzo escono in branco dalla loro tana e si dirigono nei posti più disparati, in genere nelle immediate vicinanze della struttura che li accoglie, creando non pochi problemi agli esseri umani che devono tollerarli. Inoltre possono trasmettere all'uomo il virus della SIDA (Sindrome da Immane Deficienza Acquisita), molto comune tra gli ingegneri ma non particolarmente endemica per gli esseri umani. Ciononostante l'ingegnere deve poter condurre una normale vita sociale poiché la sida non si trasmette dividendo la stessa mensa o usando gli stessi servizi igienici. D'altra parte l'ingegnere deve manifestare la propria solidarietà verso gli altri evitando di sporcare e tenendo comportamenti che rendano difficoltoso il contagio. Emarginare un ingegnere non è solo un'ingiustizia odiosa ed inutile, è anche pericoloso perché l'emarginazione può indurre l'animale alla negazione del proprio stato, al tacere la propria situazione. L'ingegnere: se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide.
Tutti assenti: la classe doveva entrare alle ore 10 (causa sciopero) ma non si è presentato nessuno.
La vita è come una scaletta di un pollaio, corta e piena di merda.
Non trovo nessun capello sui tuoi vestiti; non mi tradirai con una donna calva?
Dopo la passione e resurrezione Gesù apparve diverse volte ai discepoli. Una volta, questi videro Gesù andare loro incontro camminando sulle acque. Ad un certo punto lo videro affondare prima fino alle caviglie e poi fino alle ginocchia...
San Pietro scosse la testa e borbottò: "quello lì, da quando gli hanno bucato i piedi non è più quello di prima."
Al ristorante un tizio chiede un pollo padovano. Quando il cameriere gli porta il pollo il tizio gli infila un dito nel culo e poi scaglia il pollo lontano urlando: "Ho detto che voglio un pollo di Padova e questo pollo invece è di Trento!". Il cameriere torna in cucina, prende un altro pollo e lo porta al cliente. Ma anche questa volta il cliente dopo aver messo un dito su per il culo al pollo, va su tutte le furie gridando: "Ma questo pollo è di Bologna!". Il cameriere torna in cucina e racconta l'avvenuto al cuoco che esclama: "Perbacco, finalmente un vero intenditore!" E prepara questa volta un vero pollo di Padova. Il cliente mette il dito su per il culo al pollo ed esclama contento: "Questo sì che è un vero pollo di Padova!". Finito il pasto il signore paga il conto e sta per andarsene quando il cameriere gli si avvicina e sottovoce, sulla porta di uscita, gli chiede: "Mi scusi, non vorrei importunarla, ma io sono un trovatello; non potrebbe dirmi almeno di che città sono originario?"
Framcesca, sei l'amore della mia vita.