Scritta da: Silvana Stremiz
in Umorismo (Battute e Freddure)
Sono un che parla poco, anche perché non ho un cavolo da dire.
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Sono un che parla poco, anche perché non ho un cavolo da dire.
Tu mi dai la forza di andare avanti... Non femarti continua a spingere.
Nei miei pensieri sei solo tu... Pensa che desolazione.
Dormi, amore dormi,
mentre l'alba scopre appena i primi rumori del mattino
Dormi amore, dormi,
mentre i timidi colombi riprendono a volare,
Dormi amore dormi,
tanto i fesso che va a lavorare sono sempre io.
Tu soffri per me
Tu vivi per me
Tu senti per me.
Quando parlo però vorrei dire quello che cavolo mi pare!
Un minuto per un bacio
un minuto per un abbraccio,
un minuto per una carezza...
E adesso due ore di rottura ad aspettare il prossimo treno!
Lamento/Legge di Hampton
Il problema di fare le cose bene al primo colpo è che nessuno capisce quanto siano difficili.
Bisogna arrivare a invidiare le suore che raggiungono l'estasi davanti al crocefisso di legno.
All'età di quattordici anni è cominciata la mia diseducazione. In Germania abitavo in una stanzetta con altri tre immigrati e la sera stendevamo le nostre mutande su un filo teso tra i letti a castello: stavo splendidamente.
Ora basta parlare di me, parliamo un po' di voi. Cosa ne pensate di me?