Scritta da: Paolo Broni
in Umorismo (Bestiario scolastico)
- Prof, lo sa che le palle di Natale sono pelose?
- Ma no! Non ci sono i peli sulle palle di Natale!
- Hei, Natale, fai vedere le palle alla prof!
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- Prof, lo sa che le palle di Natale sono pelose?
- Ma no! Non ci sono i peli sulle palle di Natale!
- Hei, Natale, fai vedere le palle alla prof!
Le professoresse si credono fighe perché stanno simpatiche agli alunni. Ma evidentemente quando la mattina si svegliano, tanto vanno di fretta, che quando si mettono il rossetto non si guardano allo specchio.
Maestra: "Bambini, cosa vi dà il pollo?"
Alunni: "La carne"
Maestra: "E cosa vi dà il maiale?"
Alunni: "Il prosciutto"
Maestra: "E cosa vi dà la vacca?"
Alunni: "I compiti a casa."
Ora di supplenza alle elementari. In questo caso lavoro individuale: chi studiava per l'interrogazione dell'ora seguente, chi svolgeva i compiti per il giorno successivo e chi non sapendo cosa fare, disegnava.
M: "cosa stai disegnando di così colorato?"
S: "è uno striscione prof"
m: "e cos'hai scritto" cercando di decifrare dei geroglifici inquietanti e sicuramente non italiani
s: "è il nome di una squadra di calcio..."
La maestra, facendo mente locale nella sua cultura calcistica: "Non è italiana vero?"
S: "No,... non la conosce?"
M: "iverpoo"... legge con attenzione... "non sarà mica una squadra inglese?"
S: "Ah, io non lo so, l'unica cosa è che ha una bella maglia rossa"
m: "Prendiamo assieme la cartina dell'Inghilterra e vediamo se trovi la città da cui prende il nome la squadra!"
Dopo cinque minuti buoni:
s: "Qui c'è un nome che gli assomiglia... non avranno mica sbagliato a stamparlo? C'è scritto Liverpool"
Interrogazione di storia
p: Cerca di spiegarmi il concetto di commercio triangolare nel XVIII secolo
s: Allora, dall'Europa i mercanti portavano le merci in Africa e da qui prendevano gli schiavi sulle barche e li portavano via...
p: Sii più preciso, che merci portavano?
S: Booo! Cose utili per la casa... le pentole!
P: Si... e magari c'erano le telepromozioni... un set di pentole, il materasso e la bicicletta...
La "storia" in prima elementare è, di solito, intesa come storia personale, alla ricerca dei segni dello scorrere del tempo in sé e in ciò che ci circonda. A volte però la faccenda assume risvolti imprevedibili.
Si stava lavorando sulla nascita, ciascuno narrava ciò che gli era stato riferito dai genitori; racconti di grande effetto e molto partecipati, con un tratto confortante in comune: sono uscito dalla pancia di mamma. Uno dei 25, al corrente di essere stato adottato, non ha voluto essere da meno e ha riferito alla maestra:
- Io sono nato a 6 mesi, mamma e papà volevano proprio me e allora io sono uscito dalla pancia dell'aereo in braccio a mamma".
Alle elementari, la maestra chiede notizie di un'alunna assente:
m: Qualcuno di voi sa se la compagna è ammalata?
A: Sì, sta male. Ha preso la caghetta e mi ha detto la mamma che se continui a fare troppa cacca devi bere tanto, se no poi devi andare in ospedale perché i bambini si seccano!
- Mamma ripassiamo la vita di Dante
- Ok, dai inizia a leggere
- Dante nasce a Firenze... bla bla bla... Guelfi bianchi Guelfi neri... bla bla... Guido Cavalcanti bla... a nove anni si innamora di Beatrice.
-Mamma, ma scusa questo cosa ce l'hanno scritto a fare? Cosa mi interessa se alle elementari gli piaceva una bimba!
Studentessa: prof, sta arrivando s., lascio la porta aperta? Professoressa: sì, ma chiudi la porta.
Per non tradirmi "tu quoque" uccido il gallo
prima che il gallo canti.