Scritta da: Istar Mithrandir
Dopo la comunicazione del preside attraverso gli altoparlanti, l'alunno G. si getta a terra in posizione fetale e urla: "No! Ancora quelle voci!!".
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Dopo la comunicazione del preside attraverso gli altoparlanti, l'alunno G. si getta a terra in posizione fetale e urla: "No! Ancora quelle voci!!".
Picone: "Ma che hai? Ti vedo esasperato!".
Ficarra: "Eh, caro mio, troppe spese in una famiglia! Troppe! Ho detto a mia moglie che da oggi si risparmia. Abbiamo eliminato tutte le spese futili: a mio suocero non gli do a mangiare da 15 giorni!".
Picone: "E lui che dice?".
Ficarra: "Mah... all'inizio si lamentava, ora non ci fa più caso. Solo che adesso una cosa minima gliela devo fare mangiare, perché se no mi muore, e c'ho le spese del funerale! Insomma lo tengo al minimo".
Picone: "Ma che fai?".
Ficarra: "Fammene andare che è tardi!".
Picone: "Ma tutta questa premura, perché?".
Ficarra: "Domani mi devo alzare presto che devo andare a ritirare la pensione di mio suocero!".
Picone: "Ma tuo suocero sono tre anni che è, morto!".
Ficarra: "Lo so! Ma è un modo come un altro per sentircelo ancora vicino!".
Ficarra: "Caro mio, con questo euro non si campa più, è rincarato tutto. Io lo vedo, nel mio campo: nella musica. I cd sono aumentati".
Picone: "La gente non li compra".
Ficarra: "E si alimenta il mercato dei cd originali!".
Ficarra: "Ho portato soldi all'estero... hai capito ora! Non si possono tenere più i soldi in Italia: tasse, magistratura. Invece la è il loro habitat naturale, la i soldi pascolano liberamente!".
Picone: "E tu ti sei fidato? Hai dato i tuoi soldi a loro e te ne sei tornato?".
Ficarra: "Che dici? C'ho fatto le fotocopie... e gli originali li ho tenuti io!".
Picone: "Ma dove sei stato? Da un sacco di tempo che non ti fai vadere!".
Ficarra: "Sono stato in Svizzera!".
Picone: "E dov'è?".
Ficarra: "Uscendo dall'Italia la prima a destra!".
Picone: "E come è la Svizzera?"
Ficarra: "Uhh, un postaccio: ti guardano male, tutto è pulito, guai se sporchi... Ma dopo solo un mese che ero la c'è stato un po' di adattamento, anche loro hanno cominciato a sputare per terra, lasciare cartaccie in giro..."
L'alunno F. impreca ripetutamente contro Dio nonostante i continui richiami dell'insegnante. Continua fino alla caduta in terra del crocifisso.
I bambini sono di sinistra. Di sinistra, sì, nessun dubbio. Non soltanto per i pugnetti stretti in segno di protesta.
I bambini sono di sinistra perché amano senza preconcetti, senza distinzioni.
I bambini sono di sinistra perché si fanno fregare quasi sempre. Ti guardano, cacci delle balle vergognose e loro le bevono, tutti contenti. Sorridono, si fidano. Bicamerale! Sì, dai!
I bambini sono di sinistra perché stanno insieme, fanno insieme, litigano insieme. Insieme, però.
I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la destra piangono.
I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la sinistra piangono lo stesso, ma un po' meno.
I bambini sono di sinistra perché a loro non serve il superfluo.
Sono di sinistra perché le scarpe sono scarpe, anche se prima o poi delle belle Nike o Adidas o Puma, o Reebok, o Superga gliele compreremo. Noi siamo No-Logo, ma di marca!
I bambini sono di sinistra malgrado l'ora di religione obbligatoria.
I bambini sono di sinistra grazie all'ora di religione obbligatoria.
I bambini sono di sinistra perché comunque, qualsiasi cosa tu gli dica che assomigli vagamente a un ordine, fanno resistenza. Ora e sempre.
I bambini sono di sinistra perché occupano tutti gli spazi della nostra vita.
I bambini sono di sinistra perché fanno i girotondi da tempi non sospetti.
I bambini sono di sinistra perché vanno all'asilo con bambini africani, cinesi o boliviani, e quando il papà gli dice "vedi, quello lì è africano", loro lo guardano come si guarda una notizia senza significato.
I bambini sono di sinistra perché quando si commuovono piangono, mentre noi adulti teniamo duro, non si sa bene perché.
I bambini sono di sinistra perché se li critichiamo si offendono. Ma se li giudichiamo non invocano il legittimo sospetto, e se li condanniamo aspettano sereni l'indulto che prima o poi arriva: la mamma, Ciampi, il Papa.
I bambini sono di sinistra perché si fanno un'idea del mondo che nulla ha a che fare con le regole del mondo.
I bambini sono di sinistra perché se gli metti lì un maglioncino rosso e un maglioncino nero scelgono il rosso, salvo turbe gravi - daltonismo o suggerimento di chi fa il sondaggio.
I bambini sono di sinistra perché Babbo Natale somiglia a Karl Marx. Perché Cenerentola è di sinistra, perché Pocahontas è di sinistra. Perché Robin Hood è di Avanguardia Operaia e fa gli espropri proprietari.
I bambini sono di sinistra perché hanno orrore dell'orrore. Perché di fronte alla povertà, alla violenza, alla sofferenza, soffrono.
I bambini sono di sinistra perché il casino è un bel casino e perché l'ordine non si sa cos'è.
I bambini sono di sinistra perché crescono e cambiano.
I bambini sono di sinistra perché tra Peter Pan e Che Guevara prima o poi troveranno il nesso.
I bambini sono di sinistra perché, se ce la fanno, conservano qualcosa per dopo. Per quanto diventa più difficile, difficilissimo, ricordare di essere stati bambini. Di sinistra, poi.
È quanto meno strano come, pur vivendo nello stesso corpo, io e il mio cervello non ci siamo mai incontrati.
Per fare l'amore bisogna essere in due, e non è la stessa cosa che farlo due volte da solo.