S'ode a destra una tromba
non risponde la squillo
Sulla porta del cheto abituro
ai vegliardi
che, in casti pensieri, bramano
d'essere badati da escort,
della vita rinasce l'amor.
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S'ode a destra una tromba
non risponde la squillo
Sulla porta del cheto abituro
ai vegliardi
che, in casti pensieri, bramano
d'essere badati da escort,
della vita rinasce l'amor.
Teoria
l'origine della parola
Alla base della mia teoria mito, fede e scienza si fondono!
Sono partita dall'osservazione che l'uomo si distingue dall'animale per l'uso della parola; con l'eccezione del pappagallo e del merlo indiano.
Nel mio ragionamento scienza e fede si fondono, la fede viene dopo, mentre è accertata la somiglianza tra l'uomo e la scimmia. Meglio il gorilla.
Il gorilla non parla, la sirena canta!
La mia teoria è anticipata da Dante, padre della lingua nel sonetto:
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta
ch'ogne lingua deven "tremando muta". Mi fermo a "muta" e cerco di capire: l'uomo era ancora balbuziente quando Eva chiese la mela e Omero cantò col canto delle sue sirene.
Dio sa come, tra un gorilla un uccello e una sirena, sia avvenuto il contatto.
Fu, nella notte dei tempi.
Una meteora attraversò la nostra atmosfera e cadde: parte nell'Egeo, parte sulle tamerici salmastre.
La meteora trasportava un uccello e una sirena, provenienti da un'altra galassia.
La sirena si tuffò nell'azzurro
mare, mentre il passero volò
solitario
sulle salmastre tamerici.
La sirena sfiorava con i tondi
seni
la cresta dell'onda, poi
si lasciava andare, languida
tra la bianca schiuma e col canto
turbava
l'uccello solitario.
Fu un caso
un'attesa, un messaggio divino
l'uccello volò, sempre
più giù.
Esigenza vitale, la sirena
squamò e l'uccello
incominciò a balbettare
l'appassionato canto
astrale.
Quella del merlo indiano è un'altra storia.
Non per niente, si dice: fa l'indiano.