Frasi umoristiche preferite da giada_z

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Scritta da: Paolo Broni
All'inizio c'era il Piano.
E poi vennero i Presupposti.
E i Presupposti erano senza forma.
E il Piano era senza sostanza.
E l'oscurità scese sulle facce dei Lavoratori.
E i Lavoratori parlarono tra di loro dicendo: "è una vera stronzata e puzza tremendamente".
E i Lavoratori andarono dai loro Supervisori e dissero: "è un secchio di cacca e non riusciamo a resistere all'odore".
E i Supervisori andarono dai loro Manager e dissero: "è un contenitore di rifiuti organici ed è talmente forte che nessuno riesce a sopportarlo".
E i Manager andarono dai loro Direttori e dissero: "è un sacco di fertilizzante e nessuno gli può resistere".
E i Direttori parlarono tra di loro dicendo: "Contiene ciò che aiuta le piante a crescere, ed è molto potente".
E i Vice Presidenti andarono dal Presidente dicendogli: "Questo nuovo piano promuoverà attivamente la crescita e il vigore della società con effetti poderosi".
E il Presidente guardò il Piano e vide che era buono.
E il Piano divenne Politica Aziendale.
Ed è per questo che siamo nella merda fino al collo.
Composta mercoledì 30 settembre 2009
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    Scritta da: Saverio Carulli
    Il presidente Silvio Berlusconi vuole aumentare la sua popolarità. Arriva in una scuola elementare e spiega il suo piano di governo. Chiede nel frattempo che i bambini facciano delle domande. Il piccolo Pierino chiede la parola: "Ho tre domande: 1. Perché invece di occuparsi del popolo va ad escort? 2. Perché desidera attaccare la Costituzione senza motivo? 3. Lei non pensa che la Gelmini sia la peggior ministra dell'istruzione della storia?" In quel momento suona la campanella dell'intervallo e tutti gli alunni escono dall'aula. Al ritorno, Berlusconi invita nuovamente i bambini a fare delle domande e Giovannino gli chiede: "Presidente, ho cinque domande da farle: 1. Perché invece di occuparsi del popolo va ad escort? 2. Perché desidera attaccare la Costituzione senza motivo? 3. Lei non pensa che la Gelmini sia la peggior ministra dell'istruzione della storia? 4. Perché la campanella dell'intervallo ha suonato 20 minuti prima? 5. Dov'è Pierino?"
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      Un tizio compra un mungivacche, ma decide di collegarselo per farsi masturbare. Lo attacca alla corrente e inizia. "Aagh Siii che bello uuuh... oooh. Dopo mezz'ora, con due occhiaie che gli arrivano già alla bocca, decide di spegnerlo, ma il dannato macchinario non ne vuole saperne. Allora prova e riprova non ci riesce e nel frattempo viene altre 7 volte. Decide allora di telefonare alla ditta che gli ha venduto l'aggeggio infernale: "aaah siii scusi comeeeh aaah si faaa a spegnere il muuuhngivacche che mi avete venduuuto?" "Non si preoccupi. Quando la botte da 12 litri si riempie si spegne da solo!"
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        Una donna spesso riceve il suo amante in casa durante la giornata quando il marito è a lavorare, senza sapere che il figlioletto di 9 anni si nasconde nell'armadio.
        Un giorno il marito rientra improvvisamente e la donna nasconde l'amante nell'armadio con il bimbetto.
        Il piccolo dice: "Com'è buio qua dentro!"
        E l'uomo, preso alla sprovvista: "Eh, sì..."
        Bimbetto: "Io ho una mazza da baseball!"
        L'uomo: "Bene, che bello..."
        Bimbetto: "Vorresti comprarla?"
        L'uomo: "No, grazie."
        Bimbetto: "Lì fuori c'è il mio papà..."
        l'uomo: "Ok, quanto vuoi per la tua mazza da baseball?"
        Bimbetto: "750 euro".
        Qualche giorno dopo il bimbetto si ritrova nuovamente nell'armadio con l'amante della madre.
        Di nuovo, dice: "Com'è buio qua dentro!"
        E l'uomo: "Eh, sì..."
        Bimbetto: "Io ho un guanto da baseball!"
        L'uomo, memore della volta prima, chiede subito: "Quanto vuoi per il guanto?"
        Bimbetto: "250 euro"
        l'uomo: "Va bene...!"
        Giorni dopo il padre dice al bimbetto: "Prendi il tuo guanto e la tua mazza che andiamo al parco a fare qualche lancio!"
        E il bimbetto: "Non li ho più, li ho venduti!"
        Il padre: "Come li hai venduti? E quanto ti sei fatto dare!?"
        Il Bimbetto, tutto fiero: "Mille euro!"
        Il padre: "Ah, quello che hai fatto non è bello! Non si vendono le proprie cose per un prezzo così alto agli amici. È molto più di quello che li ho pagati io quando te li ho regalati! Ora andremo insieme in chiesa e ti confesserai"
        Vanno in chiesa e il padre accompagna il bimbetto al confessionale, lo fa entrare e gli chiude la porticina.
        Subito il piccolo dice: "Com'è buio qua dentro!"
        E il prete: "Non ricominciamo, eh!..."
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          Scritta da: Felsinew Yorker
          Due sposine, in luna di miele, il mattino dopo stanno facendo colazione in albergo mentre i rispettivi mariti sono ancora a letto che dormono. Entrambe hanno l'aria trasognata di chi ha passato veramente una bella prima notte di nozze. Siedono allo stesso tavolo, una, per rompere il ghiaccio chiede all'altra, porgendole una sigaretta: "fuma?", l'altra, distratta: "no, ma brucia un po'!"
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            Scritta da: Marco Mammino
            A due suore giovani si blocca la macchina in una strada di periferia. Scendono, alzano il cofano e dopo aver smanettato un po' senza capirci nulla si rendono conto di essere nei guai. Si ferma un giovane camionista che dopo essersi informato sull'accaduto dice loro: - Io di meccanica ci capisco poco e niente, ma se volete vi dò un passaggio fino al primo distributore e da lì sarà più facile chiamare un carro attrezzi. - Le suore salgono abbastanza timorose e dopo aver ringraziato chiedono al camionista: - Meno male che ci sono ancora in giro giovani gentili come lei. Come si chiama? - Il camionista risponde: - Mi chiamo come quel coso che vi piace tanto e vorreste tenere in mano tutto il giorno! - Le suore arrossiscono e non parlano più. Arrivate al distributore, scendono e rivolte al camionista dicono: - Grazie tante signor cazzo! e il camionista: - Ma quale cazzo! Io mi chiamo Rosario!
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              In Paradiso due amici si incontrano:
              - Ue, Pasquale.
              - Ue, Nicola.
              - Ue, Pasquale, come mai pure tu qua? Eppure ieri eravamo vivi tutti 'e due. Mamma mia, se sapessi perché io sono morto, di gioia, Pasquale! Mi avevano detto che mia moglie mi faceva le corna, allora: sono tornato a casa prima, ho visto mia moglie dentro al letto, però ho visto nell'armadio, non c'era nessuno; Poi sono andato nel soggiorno, non c'era nessuno; Nella cucina, non c'era nessuno; Sono andato giù in garage, non c'era nessuno; Allora dalla gioia che mia moglie non mi faceva le corna, io sono morto...
              l'amico lo guarda e fa: - cretino! Se guardavi nel congelatore, a quest'ora eravamo vivi tutti e due...
              Composta martedì 27 luglio 2010
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                La storia si svolge a Milano negli anni 60 tra l'industriale Gianmaria Bernasconi Rizzoli, conte di Martesana e il suo autista Pasquale Donnarumma di Pozzuoli (na)

                Ricorrendo il compleanno della moglie sig.ra Matilde Aldrovandi di Montefeltro
                il conte Gianmaria Bernasconi incarica l'autista Pasquale di preparare la limousine
                al fine di recarsi in via Montenapoleone per acquistare un regalo di prestigio alla moglie,
                una pelliccia di cincillà del valore di 50 mln di vecchie lire. Infatti Pasquale rigorosamente in livrea, ottempera a quanto ordinato dal suo datore di lavoro. Al ritorno, Pasquale reca in braccio orgogliosamente, la confezione con l'oggetto regalo della favolosa pelliccia di cincillà.

                Giunti all'avita dimora il conte sempre seguito dal fido Pasquale con in braccio la pelliccia, cerca l'amata per darle il regalo appena acquistato, ma stranamente ella non risponde ai ripetuti richiami di "cara, cara dove sei?" Lanciati dal conte. Infine pur aprendo tutte le porte dei locali, dalla bibioteca
                alla sala da tè, la gentildonna stranamente non risponde. Il conte decide infine di guardare anche in camera da letto, perchè malgrado la tarda mattinata, potrebbe essersi trattenuta ancora nel talamo.

                Ed infatti la trova sì a letto, ma con un altro uomo, cioè l'amante! Questo è lo scenario che si presenta a lui e a Pasquale, anch'egli esterrefatto, con la pelliccia sempre in braccio. Riavutosi un attimo dalla sorpresa il conte Gianmaria Bernasconi Rizzoli ripreso il suo sangue freddo, così esordisce:

                - Non ti prendo a schiaffi perché sono una persona molto seria, donna fedifrega e messalina, ti credevo Cornelia madre dei Gracchi e invece non sei che una semplice Tiziana e l'ultima parola che vorrei dirti, non
                la dico perché mi rimane in gola, mi strozza! -
                Poi rivolgendosi all'autista gli dice - Pasquale prendi la pelliccia e portala a tua moglie, sicuramente è più onesta della mia! -

                Figuriamoci il povero Pasquale, al colmo della felicità, si precipita a casa con la favolosa pelliccia regalatagli per la moglie dal conte e per darle la buona novella. Anch'egli gira per casa in cerca della moglie
                - Concettina, Concettina dove sei? -

                Anche sua moglie non risponde, allora la cerca in camera da letto, la spalanca e trova pure lui la moglie a letto con l'amante! Situazione Kafkiana! Perfettamente analoga a quella del suo padrone vista poco prima.

                Allora si ricompone, e volendo imitare il conte che in maniera signorile aveva liquidato la questione, cerca di reinterpretare le sue parole profferendo così:

                - non ti piglio a cavici int'ò mazzo pecché song nà persona seria, donna fetosa che non vai mezzalira, ti credevo donna carmela che vende vende i "tracchi" invece non sei che una semplice "trezzaiola" e l'ultima parola che ti vorrei dire, mi rimane in gola, stronza! -
                Composta mercoledì 25 maggio 2011
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