L'alunno M. G. viene sorpreso nello spogliatoio femminile della palestra. Si giustifica dicendo di essere in missione segreta per conto di non so quale regina e invitandomi al silenzio in cambio della libertà del mio gatto. Premetto che non ho un gatto. Dopo un consulto con gli altri docenti, ci siamo limitati solo a richiamarlo con una nota per la fantasia con la quale ha inventato la scusa.
Per il suo compleanno, l'alunno M. G. ha buttato dalla finestra la borsa della compagna definendolo "il suo regalo". Decide di fare un regalo anche a me: una vacanza in un luogo di villeggiatura chiamato "quel paese". Dopo aver avvertito i genitori, è stato accompagnato a recuperare la borsa della compagna nel cortile del palazzo adiacente.
L'alunno M. G. porta in classe un bonsai e comincia ad innaffiarlo e potarlo accuratamente. Al mio richiamo risponde che anche le piante sono esseri viventi e hanno bisogno di cure. Per questa volta chiudo un occhio sconfitta, ma quando estrae l'ipod e gli dico "che sta facendo" mi dice che se si fa ascoltare della musica classica ad una pianta cresce meglio. Ho scoperto poi che quella che definiva "musica classica" non era altro che un volgare brano di un rapper.
L'alunno M. G. porta un cane randagio in classe dicendo che era senza un padrone. Quando gli faccio la richiesta esplicita di cacciarlo fuori dalla classe, lui lo porta in bagno e lo chiude nel locale, dicendo di aspettarlo fino alla fine della lezione. Sono venuta in seguito a sapere che il cane è entrato davvero a far parte della famiglia di M. G. su concessione dei genitori.
L'alunno M. G. e suoi complici L. B. e P. L. durante l'ora di chimica fingono di essere connessi a facebook chiedendomi la richiesta di amicizia e invitandomi ad iscrivermi a qualche gruppo contro la scuola.
L'alunno M. G. viene a scuola con le ciabatte ai piedi. Me ne accorgo solo quando lo vedo mentre estrae dal proprio zaino un cuscinetto gonfiabile, lo appoggia sul banco e finge di dormire, russando rumorosamente. Quando viene ripreso, dice che viene a scuola tutti i giorni svegliandosi alle sei, e che quindi ha diritto a delle ore di vacanza retribuite.
L'alunno M. G. viene ammonito per la sua condotta, e in risposta annuncia che domani sarà un giorno migliore. Il giorno dopo arriva in classe con una chitarra finta, intonando la canzone "domani" presente nel cd Artisti Uniti Per l'Abruzzo.
All'entrata della vicepreside in classe, l'alunno M. G. grida più volte ai compagni "forza, cavalieri, massacrate quel mostro!". La vicepreside indignata lo minaccia di far chiamare i suoi genitori, e lui per tutta risposta finge di combattere contro il "mostro" usando come scudo il registro e come spada una forbice, che secondo lui sarebbe invincibile poiché intinta nel sangue di drago. Chiedo l'intervento del consiglio di classe e l'allontanamento dell'alunno per giorni 2 dall'istituto.
Lo studente M. G. imita un noto comico della televisione. Trascrivo le testuali parole: "buongiorno prof, non voglio farla arrabbiare oggi, senno le sale la pressione e poi muore." Sconvolta, vado a chiamare la preside, ma lui cerca di trattenermi strattonandomi per un braccio e gridando "Adrianaaa!" Chiedo l'intervento dello psicologo scolastico.