Gli alunni Mario C., Mario V., Roberta S., Sara B. e Vincenzo L., si prendono gioco della collega di religione, facendole credere che Mario V. è indiavolato e convincendola a lasciarli andar via per cercare un esorcista. La collega, traumatizzata, crede alla farsa dei ragazzi e li lascia fare. Richiedo provvedimenti.
L'alunno Luigi F., senza neanche notare la mia presenza, apre la porta della classe ed esce dalla scuola. Fa ritorno dopo 45 minuti con un giornale e un vassoio di paste.
Gli alunni Mattia A., Roberta S., Mario V. e Chiara A. passeggiano per la classe come fossero in piazza. Alla mia domanda ironica "Se volete chiamo il bar e vi faccio portare il caffe" la risposta è stata "A me macchiato!"
Al mio ingresso in classe gli alunni si comportano come se fossero al bar. Alla mia richiesta ironica se volessero un giornale per avere più argomenti da discutere, mi rispondono testuali parole: "professore ma stiamo parlando di sesso... siccome è un argomento un po' delicato perché non andate fuori?" Chiedo al preside che questa classe sia tolta dal mio orario di lavoro.
Durante l'organizzazione della gita scolastica l'alunno Mario V. mi propone ripetutamente di dividere con lui il letto durante il viaggio d'istruzione.
A 5 minuti dal mio arrivo in classe gli alunni escono dalla stanza ritenendo che io puzzo. Chiedo sospensione di giorni 5 per tutti gli alunni, eccetto che per Giulia B. e Giada F. che sono rimaste a farmi compagnia.
Durante l'ora di matematica trovo le alunne Benedetta A. e Nancy T. chiacchierare a telefono tra di loro, pur stando sedute una al primo banco e l'altra al secondo. Nel richiamarle, mi danno della scostumata, in quanto è risaputo che non è nel bon ton disturbare chi è al telefono.
Gli alunni conducono un ostinato sciopero della parola, rifiutandosi di rispondere a saluti, appello, interrogazioni e domande di qualsiasi genere. Sono richiesti provvedimenti.
Gli alunni Mario C. Thomas P. e Luigi F., nonostante i miei continui richiami, continuano a fare flessioni durante l'ore di chimica, chiedendomi, con modi rozzi e volgari tra l'altro, di star zitta e farli lavorare in pace.
L'alunna Chiara A. Arriva alle ore 8.55 e svuota la sua borsa, piena di cosmetici ed accessori, sul banco, perché non ha fatto in tempo a vestirsi, data la "notte di passione", parole sue, avuta con il fidanzato. Non contenta del disturbo già dato, domanda alla compagna di banco quale cintura sarebbe meglio indossare. Siccome non è la prima volta che si verificano atteggiamenti del genere, chiedo colloquio con i genitori.