Fabio Gervasini

Fabio Gervasini L'amore sospeso (parte seconda) Inizia tutto con uno sguardo, un sorriso, un gesto, una parola. La ingoi come una piccola pillola che scende nel ventre e non si scioglie più. Ti ritrovi all'improvviso come un bambino che appeso al suo palloncino cerca di raggiungere una nuvola, quella dove hai intenzione di rimanere per il resto dei tuoi giorni. Tu lei e il cielo, null'altro. Poi di colpo,scopri che le sue parole erano solo fiato al vento e non vento sulle tue vele. Ti ritrovi seduto a terra, ancora sporco di sogni e con le sue impronte sull'anima, impronte di chi se ne andato via senza neanche curarsi delle macerie che ha lasciato dietro se. Ciò di cui aveva bisogno in quel momento, te lo ha strappato via e se lo è portato con se cosi, senza neanche chiederti il permesso. Resti sospeso e immobile in quel tempo che ora appartiene solo a te. Poi arriva una mano tesa e un sorriso sincero, quello di chi conosce il peso delle parole e te le regala come fossero caramelle. C'è un tempo disperato e uno di speranza, entrambi necessari per crescere e comprendere che la parole amare, non è solo un verbo, ma il verbo. Allora comprendi che chi non sa rispettarla non merita neanche un tuo ricordo, e sarai tu ad avviati ora senza voltarti più. il viaggio riprende il suo cammino dentro un respiro nuovo e fresco. Il tuo viaggio, è appena cominciato. 10 anni e 4 mesi fa

Fabio Gervasini L'amore sospeso (parte prima) Amare significa volere il bene dell'altro. Quanti veramente amano allora? ho sempre costruito la mia felicità sulla felicità di chi mi è caro, come fosse un tacito accordo, se tu sei felice lo sono anch'io io quindi, farò il possibile per regalarti la felicità che desideravi. Così, ti ritrovi a dare senza pause, rinunci a tutto ciò che a te sta a cuore per strappare un sorriso, uno sguardo sorpreso, un sospiro d'allegria. Tutto questo però, poco a poco, diviene abitudine, e più dai, più l'altra parte ci si adagia e quello che era un dono quotidiano, diventa lentamente un diritto. Ti ritrovi cosi, stanco e svuotato, allora cerchi aiuto, ma l'altra parte non sa sorreggere più il peso dei tuoi bisogni perché ormai, è troppo abituata a ricevere. La colpa è tua, pensi, non sei stato capace di dosarlo il tuo amore, dividerlo in stille, in pillole quotidiane e nutrire cosi anche il tuo sano egoismo. Ma l'amore non sai ragionarlo, sai solo darlo e ti rassegni a questo. La consapevolezza lentamente brucia le tue ali di cera e perdi l'abitudine al volo, mentre chi ti è affianco si chiede distrattamente cos'hai che non va, domanda alla quale spesso, non vuole avere risposta. Poi arriva il bacio della buonanotte ci si gira sul proprio fianco e si attende che il sonno spenga tutto, anche il cuore. 10 anni e 4 mesi fa