Cara Daniela
la strada della vita rimane qualcosa di misterioso per tutti noi. Possiamo percorrerla ad occhi chiusi, avvolti nella nebbia e sordi ad ogni richiamo, senza voglia di sapere e di capire.
Oppure possiamo camminare in essa portando con noi dei sogni.
Sogni che inseguiremo, alcuni portandoli solo nel cuore, altri realizzandoli e altri ancora perdendoli.
L'importante credo sia averli e poi dare tutto noi stessi per realizzarli.
Spesso questo significa assaporare amare sconfitte e sofferenza, soprattutto quando vorremmo godere delle cose che più crediamo belle. Ma dentro ognuno di noi, latente ma sicuramente presente, c'è l'istinto a vincere la paura. La Speranza; essa può avere tanti nomi diversi se evocata dal cuore, dall'anima o dalla mente, ma ci permette sempre, anche quando siamo sconfitti, di non essere perduti.
Non difendere, cara Daniela, il silenzio che ti farebbe solamente naufraga solitaria in una vita che non potrai più ridisegnarti.
Un bacio
16 anni e 9 mesi fa
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SFIORAMI, TOCCAMI, ADESSO...
Sono tre melodie nella stessa canzone, ma indipendenti e libere, su tre nuvole spinte dallo stesso vento.
Su tre stelle dello stesso cielo che io ammiro:
Il tuo cuore.
17 anni e 2 mesi fa
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Salverei quelle sue labbra
Salverei quello sguardo aperto
salverei quel cuore urlante
E se saprò amarla salverò me stesso
E ogni sciacallo avrà nome di angelo
16 anni e 1 mese fa
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Cara Laura, leggendoti i miei pensieri rincorrevano le tue parole amate, che tanto vorrebbero parlar di te.
E' davvero difficile sfuggire agli echi alterati dalle distanze che ci separano dagli altri, evitarne le spine, ora nascoste nello stesso vento di ritorno a cui affidammo i speranzosi petali del voler sentire, o, come nel tuo caso, anche ascoltare.
Si, Laura, il vento si placa, il silenzio ritorna, ma chi ascolta col cuore è una persona libera.
Un abbraccio
16 anni e 1 mese fa
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la strada della vita rimane qualcosa di misterioso per tutti noi. Possiamo percorrerla ad occhi chiusi, avvolti nella nebbia e sordi ad ogni richiamo, senza voglia di sapere e di capire.
Oppure possiamo camminare in essa portando con noi dei sogni.
Sogni che inseguiremo, alcuni portandoli solo nel cuore, altri realizzandoli e altri ancora perdendoli.
L'importante credo sia averli e poi dare tutto noi stessi per realizzarli.
Spesso questo significa assaporare amare sconfitte e sofferenza, soprattutto quando vorremmo godere delle cose che più crediamo belle. Ma dentro ognuno di noi, latente ma sicuramente presente, c'è l'istinto a vincere la paura. La Speranza; essa può avere tanti nomi diversi se evocata dal cuore, dall'anima o dalla mente, ma ci permette sempre, anche quando siamo sconfitti, di non essere perduti.
Non difendere, cara Daniela, il silenzio che ti farebbe solamente naufraga solitaria in una vita che non potrai più ridisegnarti.
Un bacio
Scrivi il dolore, e vivi nel sentire. Non è poco Sir Jo.
E' mestiere, da pochi!
Sono tre melodie nella stessa canzone, ma indipendenti e libere, su tre nuvole spinte dallo stesso vento.
Su tre stelle dello stesso cielo che io ammiro:
Il tuo cuore.
Salverei quello sguardo aperto
salverei quel cuore urlante
E se saprò amarla salverò me stesso
E ogni sciacallo avrà nome di angelo
E' davvero difficile sfuggire agli echi alterati dalle distanze che ci separano dagli altri, evitarne le spine, ora nascoste nello stesso vento di ritorno a cui affidammo i speranzosi petali del voler sentire, o, come nel tuo caso, anche ascoltare.
Si, Laura, il vento si placa, il silenzio ritorna, ma chi ascolta col cuore è una persona libera.
Un abbraccio