Marco Mei

d'accordo... e fanno paura pure le prigioni fatte di finte sicurezze

... penso perché anche la condizione di esistere o meno sia regolata dal caso, e dalle sue imposizioni ... il caso (o il caos) è un dio che facendoci esistere come uomini ci ha rinchiusi nella cella delle nostre stesse esistenze lasciandoci però, un giochino per passare il tempo ... in quanto uomini possiamo illuderci (sognare) di poter governare la nostra vita ignorando il fatto che ci è concesso solo di gestire quello che il caso ci manda entro il limitato spazio temporale delle nostre celle -esistenze ...

in effetti era un pensiero personale ... il volto è sempre una maschera ma una maschera può essere intesa come una fedele rappresentazione di ciò che (non) nasconde ... dipende sempre anche dalla capacità di cognizione di chi la guarda come per gli occhi che non mentono ... gli occhi potrebbero essere sinceri ma potrebbero non essere intesi da chi li guarda e la cattiva ricezione di un messaggio all'esterno diventa come una menzogna ... invece non dovrebbe potersi mentire a sè stessi ma lo si fa ... si indossa consapevolmente quindi una maschera che si mostra però all'interno di sè ... una maschera che vuole far intendere qualcos' altro ...

infatti il senso è che il fatto di essere diversi è una cosa uguale per tutti ... uguale è un vocabolo e come tale può avere significati da esprimere nella logica del linguaggio ... quindi esiste alla stregua di altri vocaboli come amore o ... cacca!

non credo alla sincerità dei cuori troppo buoni, puliti o onesti .... l'importante è esprimersi poi come vengo giudicato non mi interessa ... nessuno poi può conoscermi finché non lo voglia io ... e nessuno mi conosce ...

infatti nessuno è qualcun altro ... auguri a te ...