coccinella 80

per fortuna certe persone sono solo in grado di parlare... forse senza credere davvero a ciò che dicono (sono un'ottimista), giusto per avere il loro quarto d'ora di gloria nel bene e nel male (e purtroppo stiamo contribuendo....) Però mi va di dire che vorrei ci fosse un po' più di controllo da parte dei gestori del sito che secondo me, oltre a valutare la qualità  dei contributi prima di pubblicarli, dovrebbero curarsi di censurare i commenti offensivi e talvolta addirittura scabrosamente volgari che mi è capitato mio malgrado di leggere (anche a commento di un mio assolutamente modesto componimento!!). Un conto è esprimere un'opinione condivisibile o meno, un conto è l'offesa gratuita e immotivata alla persona che non ha nulla a che vedere con lo scopo "letterario" del sito! Sono un po' delusa!

lo penso anche io. Ma credo anche che l'uomo sia fatto   per abbracciare l'impossibile, per inseguire l'infinito, per desiderare l'immenso... perchè accontentarci della realtà quando abbiamo i sogni da inseguire?

Grazie Odiosa... ma come ti chiami tu....?!

L'essere donna è un miracolo di pazienza, di amore, di comprensione, di sacrificio, di poesia, di empatia, di capacità di cogliere, di capire , di valorizzare, di esaltare....
L'essere donna è il miracolo del perdono.... sappiamo amare anche chi ci ha fatto male, chi ci ha tradite, chi ci ha umiliate e lo facciamo con la naturalezza e la spontaneità delle bambine mai completamente cresciute: noi donne sappiamo ancora stupirci, sappiamo riempirci di entusiasmo, sappiamo ancora sognare!!!

é bellissima. grazie

A tutte le donne del mondo perchè insegnino a tutti gli uomini del mondo l'amore per la vita attraverso l'amore ed il rispetto per le donne.

Mi è tristemente nota questa senzazione. Mi è famigliarissimo il senso di fame convulsa di ogni cosa, di ogni sentimento, di ogni emozione, di ogni oggetto... il desiderio di riempire il vuoto cosmico del cuore, dei sentimenti. E poi il senso di sazietà e di disgusto per il troppo visto, per il troppo vissuto, per il troppo bruciato. I latini lo chiamano horror vacui, la paura del vuoto, tentativo di riempire ogni secondo della tua vita affinchè non rimanga mai uno spazio dentro cui si possa insinuare il dolore.