La parte della mente che gli italiani applicano per capire l'economia, ossia la circonvoluzione del cervello dove si riflettono le chiacchiere dei giornali, è tra le più malmesse. I pregiudizi vi s'avvinghiano tra pochi fatti, composti spesso di verità scadute.
La nostra è nazione di distratti in cui tutto si scorda a memoria, in leggerezza, lasciando dietro di sé un profumo di non certezza. Al quale poco si bada, ché proprio tutto in Italia partecipa di un elemento d'aria: il bene, il male e persino il rimorso, ché un pentirsi già pentito prima di dirsi.
In Italia il criterio di successo di una politia economica [...] è la diminuzione del residuo della pubblica amministrazione, quindi le tasse e spese statali. Ci hanno provato con troppa timidezza. Erano del resto quasi tutti una volta democristiani, complici della fine dello Stato in Italia.