Poesie di Antonella Faverzani

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Scritta da: Antonella

Ho imparato

Ho imparato che con un sorriso si può alleviare il dolore
di un uomo che sta combattendo la sua battaglia per la vita.

Ho imparato a sorridere anche quando mi sento la morte nel cuore,
perché con un mio sorriso un altro viso sorriderà.

Ho imparato che donare me stessa
è assai più che ricevere in dono il bene di un altro.

Ho imparato che voler bene
è anche saper dimenticare me stessa.

Ho imparato che amare
significa anche saper rinunciare.

Ho imparato che nella sofferenza si può solo crescere
ed io credo di non aver sofferto abbastanza.

Ho imparato che il dono più grande
è quello di un Amore che non chiede.
Antonella Faverzani
Composta mercoledì 22 gennaio 2003
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    Scritta da: Antonella

    Il canto del mare

    Ascolto il canto del mare.

    È una dolce melodia
    per le mie orecchie
    stanche di udire vane parole.

    Mi lascio trasportare
    dal lento infrangersi delle onde sulla riva
    e con esse inizio una danza
    in cui il mio corpo diviene libero e leggero.

    Com'è dolce il canto del mare!

    Nulla più viene a disturbare la mia quiete.

    Solo la voce del mare mi parla
    ed io la ascolto,
    beandomi in essa.

    Anche la mia anima ora trova ristoro,
    perché la voce del mare sta parlando a lei.
    Antonella Faverzani
    Composta domenica 1 giugno 2003
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      Scritta da: Antonella

      L'emozione

      Come unico superstite di un naufragio,
      sull'isola deserta della tua vita,
      hai nuotato controcorrente
      per approdare sulla riva di un'altra isola,
      in apparenza simile a quella che avevi lasciato.

      L'hai esplorata superficialmente,
      con l'ansia di chi si sente vicino
      alla scoperta di un tesoro cercato da anni.

      Ed hai trovato me.

      Mi hai guardato con occhi vittoriosi,
      credendo che io fossi
      tutto ciò che avevi a lungo anelato.

      Hai nuovamente sentito palpitare
      il tuo cuore stanco ed inaridito,
      per quell'immagine di donna
      che ti eri fatto di me.

      Ti sei voluto regalare
      l'illusione di poter provare
      ancora un'emozione.

      Come un bambino mai cresciuto
      ti eri messo a contare le ore
      che ti dividevano da me
      e a giocare con l'emozione
      che ti dava il solo pensiero di me.

      Ma una volta raggiunta la meta,
      l'emozione che tanto
      ti aveva fatto sentire vivo
      si è placata.

      E fermandoti a pensare,
      ancora una volta hai capito
      di aver inseguito solo un tuo sogno,
      per correre via da te
      e da quella tua vita
      che ancora non hai imparato ad accettare.

      L'emozione che hai provato
      è stata il frutto del tuo bisogno di credere, di sperare e di cambiare.
      Antonella Faverzani
      Composta mercoledì 13 agosto 2003
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        Scritta da: Antonella

        Il ricordo

        Ho lasciato nei tuoi occhi qualcosa che era mio.
        Tienilo con te, quando penserai a me.
        Accarezzalo con la mente.
        Bacialo con il pensiero.
        Stringitelo al cuore nelle tue notti insonni.
        Camminaci a fianco nelle giornate di pioggia e riscaldalo in quelle assolate.
        Portalo con te, ovunque andrai.
        È il ricordo.
        Il ricordo di me per te.
        Lasciami vivere almeno nel tuo ricordo.
        Antonella Faverzani
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          Scritta da: Antonella

          Uomo e Poeta

          Le tue mani scorrono leggere,
          per lasciare traccia di te.
          Scrivono versi che placano l'anima
          di chi ha il piacere e la fortuna di leggerli.

          Da Poeta divieni Uomo
          e le tue mani accarezzano, con passione,
          il corpo di colei alla quale hai dedicato i tuoi versi.

          Da Uomo ridivieni Poeta
          e ritorni nel tuo mondo di carta,
          nel quale puoi vivere
          con la compagnia della tua immaginazione.

          Sei tornato ai tuoi sogni di Poeta;
          quei sogni che l'Uomo non è riuscito a realizzare.

          Talvolta torni ad essere Uomo
          e, al ricordo di ciò che è stato,
          finalmente piangi.
          Antonella Faverzani
          Composta venerdì 6 giugno 2003
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            Scritta da: Antonella

            Una donna cammina

            Una donna cammina
            in riva al mare.

            I suoi piedi sono bagnati
            da acque limpide.

            I suoi passi sono lievi e lenti.

            Non c'è fretta nel suo cammino!

            Nulla l'attende,
            se non il suo destino.

            Non si volta indietro,
            ma cammina verso il sole.

            Sorride a chi la incontra
            e non smette di pensare
            che la vita è bella
            solo per il fatto di poter camminare.

            Una donna cammina,
            andando incontro al suo destino.
            Antonella Faverzani
            Composta domenica 1 giugno 2003
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              Scritta da: Antonella

              L'isola

              Nuotando contro corrente ho perso le forze
              e mi sono lasciata andare alla deriva
              nella marea creata da me stessa,
              travolta dalle onde dei miei pensieri.

              Ho raggiunto, annaspando, un'isola deserta e,
              infreddolita ed impaurita,
              mi sono adagiata sulla spiaggia umida,
              abbandonandomi ad un sonno ristoratore.

              Nel silenzio della notte
              ho ritrovato quella mia vita
              dalla quale ero fuggita
              e mi sono sentita nuovamente a casa.

              Ed al sorgere del nuovo giorno
              ho iniziato un nuovo cammino
              sulle spiagge solitarie di quell'isola
              nella quale avevo trovato riparo.

              La solitudine che vi regnava mi era familiare e,
              come un naufrago che attende i soccorsi,
              ho iniziato a costruirmi un mio mondo,
              nell'attesa di poter essere salvata.

              Il lento trascorrere dei giorni mi fece capire
              che nessun aiuto sarebbe arrivato,
              perché non avevo lasciato alcuna traccia di me e del mio percorso.

              Ed allora capii che avrei dovuto sopravvivere a me stessa
              ed escogitare un modo che mi permettesse di tornare indietro,
              a vivere quella vita dalla quale ero fuggita.
              Antonella Faverzani
              Composta giovedì 13 marzo 2003
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                Scritta da: Antonella

                Il Vento

                Il vento muove pensieri ed immagini,
                ricordi ed amori,
                che hanno costellato la mia vita,
                donandole il dolce gusto dell'innamoramento
                ed il sapore amaro dell'addio.

                Il vento soffia
                e porta con sé pezzi di vita
                che non fanno più parte di me.

                Vorrei correre ed inseguire il vento,
                raggiungere con lui la vita che non ho più,
                e con essa ricominciare a vivere
                non più di ricordi e di amori andati perduti.

                Tutto è in movimento,
                nulla si ferma ad aspettare me;
                il passato non torna,
                i ricordi rimangono come frammenti di un puzzle
                che non si può più ricomporre e si disperdono nel vento.

                Mi lascio accarezzare dal vento,
                cercando di ritrovare mani perdute
                che una volte mi sapevano stringere;
                rivedo con fatica i volti di persone amate
                sovrapporsi l'uno all'altro
                fino a darmi la visione di chi non ho mai amato ne conosciuto.

                Il vento mi accarezza i capelli,
                sembra volermi avvolgere in un inarrestabile abbraccio d'amore.
                Soffia, sempre più forte,
                portandosi via anche l'ultimo dei miei sogni,
                lasciandomi inaridita
                ed incapace di ritrovare la mia stessa vita,
                spazzata via da chi mi è volato accanto,
                travolgendomi come un tornado
                che mi ha lasciata sgomenta e priva di forze.

                Quando la furia del vento si placherà,
                mi metterò alla ricerca di quanto sarà sopravvissuto di me stessa.
                Antonella Faverzani
                Composta lunedì 3 febbraio 2003
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                  Scritta da: Antonella

                  Lentamente muore

                  Lentamente muore il contorno del tuo viso e delle tue labbra sottili,
                  lentamente muore l'emozione che il solo vederti mi dava,
                  lentamente muore il caloroso abbraccio che seguiva ad un primo momento di incertezza,
                  lentamente muore il sussulto che mi dava il solo sentirti,
                  lentamente muore il sentimento che ho dovuto reprimere in me,
                  lentamente muore il tuo sorriso che non riesco più a ricordare,
                  lentamente muore il sogno che avevo con te,
                  lentamente muore il ricordo di noi.

                  Lentamente, lentamente, lentamente sta morendo anche il nostro amore.
                  Antonella Faverzani
                  Composta mercoledì 9 luglio 2003
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