Scritta da: Stefania Sernicola

Anonimo veneziano

Lo sai anche tu,
i nostri sogni
non hanno radici
nel cratere ingordo del tempo:
la vita è un cerchio di sabbia
sul corpo eterno della sfinge.

La sirena dell'acqua alta
stanotte ha ululato
la sua peste nera
e questo ormai
è il vizio di sempre:
la porta è aperta
ma non si può fuggire.
Adesso non gridare
con il guardiano del faro
nel cotone del sonno:
non siamo più
audaci naviganti
e abbiamo il terrore
dei pesci nelle reti.

Lo sai anche tu,
le vele bianche
non cancellano
il male di vivere:
moriamo un poco
ogni giorno,
senza appelli
e senza frontiere.
Venezia,
moriamo un poco
ogni giorno.
E le Stelle
stanno a guardare.

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