Il gesto del campione
Lo vedo, l'avevo sognato ma non lo credevo possibile.
Uno dei quei gesti atletici che di lui ho visto a centinaia. Eppure questo aveva qualcosa di unico.
Racchiudeva in sé la magia della scoperta, sì, la scoperta della straordinarietà delle cose semplici, di quelle che solo l'animo primitivamente ingenuo di un fanciullo è capace di far risuonare dentro di sé.
Passione, motivazione, senso del dovere, paura sono un quadrunvirato di motori propulsivi che spingono all'azione. In Lui in quell'istante, apparentemente così simile a tanti altri impressi nella memoria individuale e collettiva, queste quattro forze si diedero appuntamento combinandosi vettorialmente a dar vita ad un'esperienza trascendente che sublima nella sospensione del tempo e nella deformazione dello spazio, che ruba lo sguardo, che eleva lo spirito, che traduce i quattro pilastri dell'azione in una quintessenza fideistica.
Ebbene, il campione capace di assorbire nel buco nero delle emozioni tutta l'energia dello spettatore è in quel momento e solo in quel momento l'Eroe che fa divenire possibile e sembrare semplice quel che non lo è ma, soprattutto, che fa credere anche a te, privo di cotante virtù, di poter rendere oro quel che non riluce, di abbracciare ciò che ritenevi lontano e delirante e fartelo amico, per sempre.
Composto martedì 14 dicembre 2021
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