È vero, non si dovrebbe mai giudicare ed io non ho mai giudicato almeno sino a qualche settimana fa quando dopo 50 anni vengo contattata dai figli di chi mi ha abbandonato, il primo pensiero... Scoprire che l'unica cosa che desiderano da me è un mio organo per far sì che lei possa stare meglio, beh adesso credo d'essere in diritto di giudicare.

Esco da una esperienza di mia moglie che ha abbandonato casa e figli di cui uno ammalato di una malattia psichica e fisica, invalidanti. Allora mi permetto di giudicare perchè i figli nn si abbandonano mai, specialmente in queste condizioni, poteva benissimo rivolgersi ad un avvocato con il quale faceva richiesta di separazione al fine che lei rimanesse in casa con i figli ed ad andarmene fossi io, ovviamente, mantenendo ciò che il Giudice decide sul mantenimento e che io li possa vedere in piena libertà.........................................ASSURDO

Grazie Maria e Grazie Elena...
premetto che non giudico
potrei provare anche a capire il motivo dell'abbandono da parte di una mamma...ma la mamma che abbandona ha provato invece a mettersi nei panni del figlio abbandonato?
“Il bambino che vive una situazione di abbandono non è in grado di attribuire un significato preciso agli eventi che vive: non riesce a immaginare perché i propri genitori sono scomparsi, perché gli hanno fatto del male, perché si trova da solo in una situazione nuova, con persone sconosciute o con familiari che comunque non rispondono al suo desiderio di stare con la propria famiglia. Un bambino percepisce questa situazione in modo confuso, non riesce a distinguere emozioni e pensieri, ad individuare una spiegazione, un plausibile motivo. Avverte solo disagio, malessere, insofferenza, ma non è in grado di attribuire un nome a questi eventi, di riconoscere i sentimenti che prova, di denominarli come rabbia, dolore, disperazione. L'abbandono, come ogni trauma, è un evento che suscita emozioni piuttosto che pensieri ed in particolare provoca un malessere diffuso. Il dolore si trasforma in una tensione che il bambino prova "nella pancia", come una sensazione di difficile identificazione” (Loredana Paradiso, "Prepararsi all'adozione. Le informazioni, le leggi, il percorso formativo e di coppia per adottare un bambino" Unicopli, 1999, 2015, pag. 91)
parlo così perchè conosco personalmente e da vicino più di una persona che ha subito un'abbandono e che ancora non riesce a darsene una ragione.

un abbraccio

penso che uno per parlare deve provare.. Non bisogna mai giudicare senza sapere il vero mottivo per il quale uno lo ha fatto in quell momento ti si strappa il cuore non ce giorno che non ci pensi e non ce bambino che vedi e che dici ora avra quante lui o quante lei.. non ce compleanno che non compri qualcosa e la lsci li in un angolo buio del armadio.. Ma la vita a volte ti mette davanti a delle scelte che prima eri te a giudicare come persone senza cuore.. ma quando poi ti ci ritrovi capisci che anche loro un mottivo lo hanno avuto.. perche non e facile tenere per 9 mesi un bambino in pancia sentirlo muovere soffrire per farlo nascere e poi lo lasci li e te ne torni a casa da sola.. Il cuore ti scoppia ma non ce scelta.. e in cuor tuo speri soltanto che la famiglia che lo prendera gli possa dare tutto l'amore che un bambino ha bisogno.. ed e vero chi abbandona un figlio abbandona SE STESSO

Io preferisco chi abbandona a chi ucc-ide il proprio figlio con l'aborto o dopo il parto...
mia nipote è stata abbandonata e adesso mia sorella è una madre felicissima ...
a volte l'abbandono è salvezza per quella piccola creatura...