Mi abbandono volentieri, a momenti di follia! Diciamo "spensierati" torno un po' bambina, faccio la comica, l'attrice... il risultato è che i miei figli mi guardano perplessi... poi ridono anche loro!
Non ammetto, anche se a volte è solo disperazione: le mamme che abbandonano i neonati... è doloroso leggere sui giornali, di bimbi abbandonati nei cassoni dei rifiuti, come inutile ingombro...
Solo adesso riesci ad evadere. Mai più vuoi vedere dove sei costretto a vedere, mai più vuoi parlare dove sei costretto a parlare, mai più vuoi sentire dove sei costretto a sentire. Hai visto il Paradiso, hai parlato con Dio e hai sentito il suono... Sei tornato nell'Inferno, hai visto la gente farsi largo, non hai parlato con nessuno ed hai sentito solo il dolore... del buco.
Mi dice la mia casa: “Non abbandonarmi, il tuo passato è qui…” Mi dice la mia strada: “Vieni, seguimi, sono il tuo futuro.” E io dico alla mia casa e alla mia strada: “Non ho passato, non ho futuro. Se resto qui, c’è un andare nel mio restare; Se vado là, c’è un restare nel mio andare. Solo l’amore e la morte cambiano ogni cosa.”
Certe volte mi càpita di trovarmi in macchina, sotto la pioggia battente e di guidare senza meta tra i fari che s'incrociano come i miei pensieri. Sento il motore che viaggia ed io con lui mi sento sicuro e forte. Ogni buca che prendo mi ricorda ogni mio fallimento e l'acqua della pioggia che le riempie sembra il mio pianto. Cerco te tra i bagliori delle auto, ma non ci sei. Mentre guido penso... vorrei essere saggio e pazzo, scambiare i miei sogni con la gente. Sui marciapiedi stanchi trovare la vita vera e la cultura, lontano dalla scuola ma in mezzo alle persone. Tante belle parole e buoni propositi. Tante speranze e tra queste quella di vederti materializzata, davanti a me. Vorrei essere scaldato dal tuo calore, trafitto dai tuoi raggi. Perso nell'attesa del tuo bagliore mi stordisci. So che arriverai. Non perdo la speranza e poi quasi all'improvviso appari, sei l'Alba. L'alba di un nuovo giorno.
A volte ci costruiamo dentro un'immagine distorta della donna che amiamo, e quando ne scopriamo la sua vera essenza, è difficile accettarlo senza provarne dolore.
Tempo verrà in cui, con esultanza, saluterai te stesso arrivato alla tua porta, nel tuo proprio specchio, e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia. Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io. Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato per un altro e che ti sa a memoria. Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate, strappa dallo specchio la tua immagine. Siediti. È festa: banchetta con la tua vita.
Vorrei darti un bacio elevato all'infinito, vorrei vederti per l'eternità, vorrei amarti fino alla morte e morire per te, ma siamo troppo diversi per stare insieme.