Scritta da: Maria De Benedictis
Quello sguardo pieno d'odio.
Quelle parole dure, volgari.
Quei gesti veloci e nevrotici.
Come ti potrò mai perdonare!
Stavolta mi hai fatto davvero male.

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    Scritta da: Maria De Benedictis
    Riferimento:
    Quando la violenza si nasconde dietro la maschera dell'amore!
    Dedica:
    Alle donne abusate!

    Commenti


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    postato da , il
    Cara Ines io penso che se queste cose accadono ancora è perchè oggi non c'è più una via di mezzo nei rapporti umani..si tende a passare da un eccesso all'altro senza mezze misure e così si perde il senso delle cose vere, pure e semplici come può essere l'amore tra uomo e donna.
    In passato la colpa era della mentalità troglodita, oggi è della modernità...
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    postato da , il
    Sono pienamente d'accordo con te Angela, una donna può cercare di lottare per cambiare le cose , ma quando non c'è possibilità che accada allora deve trovare il coraggio di denunciare o almeno farla finita...
    conosco tanti casi ed è vero che le donne tendono ad autocommiserarsi e a darsi tutte le colpe e quando si risvegliano dal torpore a volte è già troppo tardi...reagite donne!!!
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    postato da , il
    molto bella maria non penso che ci sia al momento un rimedio per la violenza inaudita che si e´scatenata sulle donne l´uomo dovra´essere privato prima della sua consapevolezza di essere lui il padrone tra i due
    nessuno e´padrone di nessuno e la violenza e´il loro mettere in pratica io sono l´uomo se non l´hai capito.finche´lo penseranno la donna non avra´pace
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    postato da , il
    Maria, la donna che subisce la violenza (psiclogica, fisica, economica, ecc,) non si rende conto di essere una vittima, Chi le infligge simile barbaria è il marito, il compagno, l'ex partner e talvolta il figlio. Queste figure sono fondamentali per la donna, lei ha investito tutto il suo amore.
    La consapevolezza di ciò è lentissima e dolorosa, può durare anni.
    Tutto questo ovviamente NON E' AMORE, ma non è scontato che la donna lo comprenda, assolutamente...altrimenti non si perpetrerebbe la violenza. La famiglia, gli amici, parenti, conoscenti sono i primi a confermarle ed aumentarle la confusione (es. normali liti tra moglie e marito, oppure :"Non è che provochi tu la lite? Dai, passerà...pensa ai bambini"). Per un retaggio culturale, la società è la prima forma che infonde determinati rigori e stereotipati. Così la donna rimane isolata e sempre più convinta di essere lei la responsabile di ciò che le accade.
    L'isolamento è si indotto dal partner, ma anche dalle altre persone che la circondano e che molto spesso si divincolano.Esistono, fortunatamente, dei centri anti-violenza, che funzionano e che sostengono la donna nel suo percorso di uscita dalla violenza.
    Rimango convinta che una parte di responsabilità resta in noi, quando non siamo capaci di ASCOLTARE questa donna, dando per scontato che tutto rientri nella normalità. Questa è la prima forma di violenza nei suoi confronti.
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    postato da , il
    Grazie a tutti per i commenti e voglio aggiungere che è vero Patrizia il male non si dimentica mai, soprattutto quando è gratuito e violento...ed è vero Roses a volte ci si chiude in silenzi accomodanti che possono durare fino alla vecchiaia, ma non si dimentica mai!
    Troppe donne non hanno il coraggio di lasciare e peggio ancora di denunciare perchè a volte bisogna farlo da subito per non creare e tessere una rete di violenze continue e sistematiche e soccombere con esse se non fisicamente, ma basta già anche interiormente...
    Uomini così non valgono le donne che li accompagnano, ma neanche la loro stessa vita non ha valore!

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