Siamo soli per la maggior parte della nostra vita, lo sappiamo bene, dinanzi alle decisioni, ai problemi di salute, ai cambiamenti, alla fragilità. È difficilissimo trovare chi sia in grado di patirli con te, i tuoi problemi, di sentirli affiorare sulla pelle quasi fossero i suoi, in modo sincero, non soltanto pronunciando le due parole più scarica-coscienza che esistono: "mi dispiace!". A volte gli amici non ci ascoltano nemmeno. Fanno altro mentre parlano con te. Mi è capitato spesso di accorgermene, magari parlano al telefono. Ho sempre fatto finta di niente. Forse una cosa che non ho più voglia di fare è litigare. Allora lascio stare, mi tengo la mia delusione, anche se apparentemente tutto sembra sempre al suo posto. Mi accorgo di tutto. A volte forse passo per stupido. Qualcuno, se non discuti, se non fai polemica, se non alzi la voce, è convinto di aver svolto bene il suo compito da furbo, da manipolatore. Non sa invece che me ne sono accorto e non lo guarderò mai più con gli occhi di prima. La fiducia sa scivolare via senza fare troppo rumore ma solo una spiccata sensibilità lo lascia trapelare. E furbizia e sensibilità non vanno affatto d'accordo, perciò chi possiede la prima spesso è totalmente privo della seconda.
Composta domenica 17 luglio 2016
dal libro "Un anno per un giorno" di Massimo Bisotti
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