Non avrei mai permesso che "quotassero" il nostro amore in relazione alle nostre persone. Oh no! Era un amore al di fuori della loro portata, un valore che il mondo non avrebbe capito. Sarebbe stato bello incontrarsi in un mondo libero, senza limiti di ruoli e responsabilità di genere, di sesso e di morali vane da "benpensanti" ma di pensieri spogli. Ci pensi mai? Un uomo e una donna che si amano, nessuno e niente più di questo.
Sogno qualcosa di pulito ma ogni giorno vedo che tutto è sempre più contaminato... Anche i rapporti si "decompongono" per un nulla e altre volte, invece, sono composti da un niente. Abbiamo valori futili e idee che allontanano, le persone così come il progresso. Tutto divide. Tutto è scissione: io e il resto, il mio e l'altrui. Tutto è un calcolo, una formula. Tutto si riduce a un termine e cosi facendo perde il reale significato... Sarebbe tutto molto più semplice di quanto non sembri se solo si tornasse a pensare più che a ragionare. Non siamo dei ragionieri e non viviamo di conti. Siamo degli uomini liberi ma in catene, un giorno finiremo con il fare i conti con la coscienza e li la matematica non ci verrà in aiuto, poiché alcune "equazioni" stanno ai cuori e non alla logica... a che serve avere un auto di grossa cilindrata in garage se non possiamo correre dalla persona che amiamo? Se non possiamo andare al di là delle convenzioni? Siamo liberi ma intrappolati nell'enorme rete sociale. Esistono delle sbarre invisibili che non ci permettono di andare oltre chi siamo e i doveri che abbiamo. Cosa ce ne facciamo di un auto in garage se non possiamo uscire dalle "mura di casa" e da quelle "dell'ufficio"? Lo stesso vale per i vestiti: a che serve avere un'intera collezione di abiti se poi siamo costretti sempre a indossare i nostri panni? A cosa serve vestirsi e agghindarsi quando invece potremmo essere "nudi" davanti all'amore? Quando dovremmo avere il coraggio di spogliarci, di toglierci di dosso alcune idee, convenzioni e morali. Siamo uomini e donne; siamo persone ancor prima che qualcuno. Abbiamo dei sentimenti al di là dei doveri, chi dice che non possano coesistere? Ormai il mondo ci ha educati bene, siamo tutti teatranti, ogni giorno portiamo in scena le nostre vite ricche e povere al contempo. Io sono una scrittrice squattrinata, forse proprio perché ho scelto di vestire me stessa e non di indossare il mio ruolo... Alcuni pensano che sia un po' folle ma si sbagliano: sono completamente matta. Devi esserlo per forza se vuoi essere libera... Ho scritto tante poesie d'amore ma non ho mai potuto scrivere il nome dell'uomo a cui sono dedicate, la privacy direte voi? No. Colpa del 9° comandamento, a ma io non l'ho rispettato, come l'onda che si infrange negli scogli ho oltrepassato gli ostacoli agli orli e cosi ho scritto, non il nome ma ciò che ho provato... Io sono una scrittrice il "buon costume" mi concede di commettere qualche piccolo peccato... e vi dirò di più: la parola comandamento non è nulla di buono al contrario di quel che si pensi. Prima che all'etimologia e al nesso guardate al succo, ma non bevetevi mai quello che vi "offrono", pensate da voi. Eva ci insegna che la mela è cattiva solo finché non l'hai assaggiata, che quel famoso albero è quello della conoscenza e non del peccato, e il veleno di quel birichino del serpente altro non è che l'ignoranza. Non lasciate che vi morda o rimarrete schiavi del buon pensiero e mai del libero. Ma io altro non sono che una scrittrice matta e squattrinata, dunque nel leggermi andate oltre le righe, piano piano, potreste leggere di voi, trovare un nesso tra quel che dicono e ciò che natura comanda. Badate bene di non prendermi troppo sul serio ma riflettete sul fatto di prendere una volta per tutte in considerazione voi stessi: No chi siete ma cosa volete... Chiudo dicendo che in ogni scritto il lettore trova sempre un pizzico del suo vissuto o un insegnamento per il suo vivere e mi auguro di lasciarvi qualcosa non di insegnarvela. Buona fortuna pionieri, siamo tutti naufraghi in questo mondo.
Rosa Maria.
Dedica:
Dedicata a te. Grazie per ogni singolo momento nostro.
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