Certo... se la libertà, così come la felicità, fosse assoluta e continuativa, forse, annoierebbe e la felicità, così come la libertà, non sarebbe più tale. Penso però che il loro equilibrio dinamico dipenda dallo schema di rappresentazione mentale con cui si colgono o, meglio, si creano certi momenti (di libertà o di felicità). Per cui, come dici tu, il tutto risiede nel saperli assaporare, a partire dal saperli cucinare...
Grazie Paul e Dana, e anche a te Gaetano. Io e Paul ci completiamo essendo l'uno il contrario dell'altra. Per il resto, se non si è liberi di essere se stessi permettiamo alla persona a cui dichiariamo il nostro amore di amarci soltanto parzialmente e di conseguenza il nostro stesso amore nei suo confronti manca un po' di rispetto. Il ricorso alla "a" minuscola è intenzionale.
Federica e Paul i vostri commenti si completano in modo magnifico. Ci hanno provato filosofi, poeti, cantanti, penso a Gaber ad esempio, a definire cosa è la libertà. Nessuno è mai riuscito ad imbrigliarla in una definizione: però quando non ce l'hai te ne accorgi subito.
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