È cosa grande l'avere a luogo, e tempo, intrepidezza di dire altrui una verità che dispiaccia; ma è cosa maggiore l'ha avere altri in tale occasione un gran fondo di sincerità e di umiltà per riceverla.
Meno che si può (parlando della pratica) si dee parlare o scrivere in superlativo e comparativo, e quasi sempre in positivo: poiché il superlativo ha molte volte dell'ampolloso, dell'adulatorio, dell'agro o dell'affettato; il comparativo ordinariamente è odioso, spiacente o ardito; ed il positivo e si, sincero e netto, almeno più degli altri due.
Poi sarà la donna, relativamente a certe conversazioni, a certi teatri, o a certe case, si può dire in breve, applicando ciò che ciascuna di loro: partinne Penelope, e ritornonne Elena.