Scritta da: Kop
Ogni arte nasce dai sensi, poi si fa pensiero, poi emozione, poi arte. Tutto senza accorgersi della propria distruzione: sei sempre più corrotto, perdi vitalità, perdi l'anima, perdi te stesso. Solo così vivrai per sempre.
Composta sabato 9 gennaio 2010

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    Scritta da: Kop
    È stata frase del giorno
    mercoledì 21 agosto 2013

    Commenti


    23
    postato da , il
    Kop, scusami ho letto i tuoi commenti ma non ho trovato un filo logico.Accolgo però l'idea interessante di un dialogo tra diversi autori sull'argomento Arte.Scusami, forse discutendone capirò meglio.
    22
    postato da , il
    Contando anche questo commento dovrei averne inseriti 5, alcuni sono in moderazione, pregherei di attendere che vengano pubblicati tutti.

    Nell'attesa ancora grazie per le discussioni che sono emerse. Spero di essere stato chiaro, di essermi chiarito e di avervi dato una possibilità in più per poter decidere se condividere quello che dico o buttare tutto nel c*sso. Non credo che una scelta sia meglio di un'altra.
    A presto a tutti
    21
    postato da , il
    Per tutti,
    vi devo sicuramente ringraziare di cuore perchè i commenti che ho letto sono uno più meditativo dell’altro e accendono una discussione, probabilmente senza fine, ma sulla quale è un piacere dire la propria; e allora mi è venuta alla mente un’idea, forse azzardata. Non sarebbe bello poterne chiacchierare tutti insieme a voce, civilmente, intorno a un tavolino e un bicchiere di vino? ( Anche acqua) Creare un piccolo meeting che parta da questa frase e dai commenti sottostanti e futuri e vedere come evolve il pensiero e la discussione. Creare, insomma, una discussione artistico-letteraria, come nei salotti ottocenteschi. L’idea la butto lì.
    20
    postato da , il
    Per Bea,
    Commento 13.
    Che dire, è sicuramente un punto di vista, ma non riguarda completamente ciò che volevo esprimere con la mia frase.
    Commento 17.
    Mi sconvolge sapere che il mio Avatar ti tranquillizza. É una foto, ma è anche uno scrittore di romanzi e di brevi racconti, nonché poeta. Quello che mi sconvolge è sapere che ti tranquillizza la foto di una persona che nei suoi scritti mette tutto se stesso ovvero un uomo che con l’alcool ha avuto un rapporto morboso, che si è vantato di aver avuto occasionali rapporti con decine e decine di donne e che con le persone ha avuto la stessa attenzione che si da allo zerbino davanti l’uscio di casa.
    Quello non sono io. É un Avatar.

    “ Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmé
    Via dei Paradisi Artificiali”
    Sicuramente fanno parte delle mie letture preferite e vi aggiungerei un non più oscuro Coleridge. Sicuramente i loro mondi raffigurano paradisi artificiali, ma non più artificiali e meno credibili di tanti altri. Come loro mi trovo bene ad analizzare il morboso, l’oscuro, l’ignoto, quello che per molti è indicibile o impensabile( e non perchè irreale, ma perchè il pensiero è “ peccato”), mi trovo bene nella sofferenza e nella decadenza. Questo non fa di me un pessimista sebbene sia un po’ cinico, un goccio nichilista, un filo sadico e un pizzico mai realmente felice.
    Sono per la vita e per tutte le sue sfaccettature.
    19
    postato da , il
    Per Elena,
    Qui arriviamo alla seconda parte della frase.
    Permettimi di dire che non ho una visione pessimistica dell’arte che come per te è eccellenza dell’animo umano e proprio perchè l’arte è vita l’opera che si crea, essendo stata creata da delle emozioni di un particolare soggetto umano, le contiene per l’eternità. Queste sensazioni, emozioni, paure,... che vanno a confluire nell’opera sono state generate in un particolare momento della propria vita. Credo che non si provi mai la stessa identica emozione due volte nella stessa vita. Ne proveremmo tante altre, simili, magari maggiori, magari minori,  certe più brutte, altre più o meno vere, ma mai la stessa identica emozione. Quindi se noi racchiudiamo tale emozione in un’opera d’arte lei si fa carico del peso di portarsela nel tempo sul groppone. A noi resterà il ricordo di cosa abbiamo provato che con il tempo ( purtroppo o per fortuna) sarà sempre più latente, meno nitido, molto sfocato. (Qui si potrebbe discutere sul tempo e l’invecchiamento della persona, da un lato, e delle emozioni della stessa, dall’altro).

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