Quello che so è che cerchiamo la vita. Il nostro respiro non ci basta e vogliamo il respiro di un altro. Vogliamo respirare di più, vogliamo tutto il fiato di tutta la vita.
Raccontami la tua storia; se ciò che hai patito si dimostrerà, alla considerazione, soltanto un millesimo di ciò che ho patito io, ebbene, tu sei un uomo allora, e io ho sofferto come una fanciulla; eppure tu somigli alla pazienza che contempla le tombe dei re e disarma la sventura col sorriso.
Ecco la risposta. Incenerire i sogni. Bruciare i sogni è il segreto per abbattere definitivamente i propri nemici, perché non trovino più la forza di rialzarsi e ricominciare. Non sognino le cose belle delle loro città, delle vite altrui, non sognino i racconti di altri, così pieni di libertà e di amore. Non sognino più nulla. Se non permetti alle persone di sognare, le rendi schiave.
Da grande voglio una famiglia unita come la loro. Perché anche se stai male rimani tranquillo, e questo è il senso di una vita ben spesa: qualcuno che ti ama anche quando stai male. Qualcuno che sopporta il tuo odore. Solo chi ama il tuo odore ti ama davvero. Ti dà forza, ti dà serenità. E mi sembra un bel modo di mettere una diga ai dolori che capitano nella vita.
"Dov'eri finita?" "Da nessuna parte." "Da nessuna parte? E con chi eri?" "Una compagna." "E chi è?" "Marta." "Perché non mi hai risposto?" "Non potevo." "Che vuol dire" non potevo "?" "Ero alle prove teatrali." "Alle prove di che?" "Non ho fatto niente di male." "E non potevi avvertirmi?" "La mamma di Marta disegna e cuce costumi splendidi." "Perché non mi hai avvertito?" "Non volevo che rovinassi tutto. Perché se n'è andato?" "Non lo so." "Non lo sai? Nessuno sa mai niente!" "Ho provato a chiamarlo... Nulla." "Dimmi la verità." "Non mi ama più." "E tu? Lo ami ancora?" "Si." "Allora perché lo hai fatto andar via?" "Non mi ha chiesto il permesso..." "Non lo amavi abbastanza. Se uno ha un tesoro, non lo perde. Se lo tiene stretto a tutti i costi: è questione di vita o di morte."