Scritta da: Andrea De Candia
Bacio con gli occhi, mordo nell'aria uno sguardo.
Commenta
Bacio con gli occhi, mordo nell'aria uno sguardo.
Soffrire la solitudine in un preciso istante significa aver percepito troppa compagnia tutta insieme.
La mia ombra è una vittima che vorrei colpire ogni volta, tanto che è scomoda. Ma mi si attacca ai piedi, così ritorta che puntualmente non riesco a raggiungerla.
Spesso, la vita, mi sembra un dovermi riscattare continuo da quella colpa primitiva che fu l'esser nato.
Il corpo è la penna che regge l'inchiostro del sangue.
Amore non è nel dirsi, ma nel farsi.
Lo scrittore non deve mai scusarsi se usa con ripetuta insistenza alcune parole al posto di altre. Sai, i termini sono come le persone ed è normale che ad alcuni ci si è affezionati più che ad altri.
Il corpo è il confine del dentro, che ha fine nel fuori.
Il passato è un futuro che si allontana all'indietro.
La mia vita è come sbucciare una cipolla: le tolgo ogni strato, mi spoglio di ogni illusione, poi continuo a tagliarla, sperando che man mano che si assottiglia, troverò uno scrigno, il cuore delle cose: l'autenticità. Ed ho tanta paura che mi scompaia dalle dita, così, all'improvviso.