Scritta da: Andrea De Candia
Il proprio nome è l'unico vestito che non si può mai cambiare.
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Il proprio nome è l'unico vestito che non si può mai cambiare.
Nella vita mi capita di recitare. Quando sono solo.
A volte il "nonostante" si usa come eufemismo per attenuare un abisso chiamato "in".
Il tanto potenziale può nascondere e fare aumentare un "troppo" distante.
Quando mi sento fortemente ispirato è come se Dio mi stesse mandando dall'alto una pioggia di coriandoli.
Se la normalità è un eccesso inconsapevole, il normale è un incolpevole estremista.
Come sbagliano quelli che dicono che devi restare come sei, perché nulla si è, se non in divenire.
Tutti vorrebbero avere dei superpoteri, ma nessuno pensa al fatto che ad averli si soffre di più.
Siamo uguali nel nostro essere diversi, nel nostro diverso essere. Uno ad uno. L'uno dall'altro. Tutti ugualmente diversi.
Non mi piace ricordare, chiamare a gran voce un ricordo e isolarlo dalla compagnia sterminata di tutte le cose che dimentico.