Scritta da: Anna De Santis
Chi non sa per certo, non parli.
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Chi non sa per certo, non parli.
È l'agire d'istinto che mi fa fare cose di cui spesso mi pento.
Forse qualcuno pensa che noi che scriviamo vogliamo metterci in mostra, il nostro scrivere è un bisogno che a volte ci evita d'impazzire, è un peccato che vorremmo confessare, è un dolore che bisogna lenire, è una gioia che si deve condividere, è un momento per poter stare soli a pensare, chiudere gli occhi e sognare, cercare anche virtualmente di cambiar le cose, poi svegliarsi e continuare a vivere e a volte farsi male.
Siamo diventati troppo succinti nello scrivere, quando serve, qualche parola in più, potrebbe molto aiutare.
Ora più niente è per sempre, cerchiamo di abituarci al forse, spero, possibilmente, sarà meno traumatico quando tutto finirà o cambierà.
Il giorno del matrimonio: cara questo è per me un giorno che resterà per sempre nel mio cuore, in avvenire seguiranno altre stronzate.
L'età e l'esperienza ti fanno vivere le cose con molta più razionalità, con dosata passione, e giusta emozione.
Se i ragazzi capissero che la gioventù dura poco, la vivrebbero con più calma e meno pericolosamente, gustando ogni attimo.
L'unica giustificazione alle loro azioni è l'esperienza che non hanno.
Se c'è un Dio dovrebbe darmi dei tempi supplementari, perché quando son stata con te non ho vissuto.
C'è sempre un giorno per poter amare,
un giorno per dimenticare,
un giorno per ricominciare.
Abbi fiducia sicuramente c'è.