Scritta da: Anna R. Di Lollo
Poi salire fino al ramo più alto, ove il vento non permette più a nessuno di raggiungerci il cuore, finché le correnti del rio temporale convoglino via il dolore.
Composta mercoledì 11 gennaio 2017
Poi salire fino al ramo più alto, ove il vento non permette più a nessuno di raggiungerci il cuore, finché le correnti del rio temporale convoglino via il dolore.
Le donne hanno il mondo in una mano e quando aprono quella mano donano il mondo.
Parimenti a una rosa, che non schiude mai completamente la sua corolla e custodisce lontano da occhi indiscreti il proprio cuore, la grazia di una donna dovrebbe essere protetta e conservata per il solo individuo capace, grazie alla sua particolare nota odorosa, di scoprirla unica fra mille.
Così come gli uccelli non temono d'attraversare l'ira dei cieli, né i pesci il tumulto dei mari, l'uomo cavalca l'irruente impeto della vita per impadronirsi del proprio angolo di serenità.
E poi scoprirai che essere diversi potrebbe rivelarsi un magnifico colpo di fortuna.
Il sorriso è un'iperbole geometrica, ma soprattutto retorica. O nasce dalla totale estraneità al dolore o dalla completa immersione in esso.
Spingersi tra le nebbie della propria anima, soli al proprio cospetto, e affrontare tutti i fantasmi: quelli passati, acquattati nei ricordi, quelli presenti, ancora incollati alle ciglia, e quelli futuri, sempre nuovi ad ogni successivo passo.
Come il vento che soffia per allontanare la minaccia delle nubi dall'orizzonte, chi è padrone di sé fabbrica giorno dopo giorno la propria felicità, dimenticando quel che manca e innamorandosi perdutamente di quel che ha.
Prendila per il bavero questa vita, guardala dritta negli occhi e sfidala, faccia a faccia, a muso duro, senza temere che esca vincitrice dal confronto. Vile sarebbe solo l'errore di non affrontarla.
Solo due generi di persone non pongono domande: i disinteressati e coloro i quali hanno già trovato tutte le risposte.