La tua vita è senza un titolo, aspetta te per essere scritto inseguendo i tuoi itinerari attraverso le pagine del tuo cammino. Il finale si scriverà da solo, ma è l'inizio e il tragitto che delineeranno il nome da dare al tuo libro.
Ci sono ricordi che sono musica, altri spade, altri rimpianti e infine ci sono ricordi che non sono ricordi ma il tuo presente, perché sono diventati tessuto della tua pelle.
Ti diranno che "forte è chi piange di nascosto e ride in pubblico". Io affermo che ci vuole più coraggio a piangere in pubblico e ridere da soli, perché nel primo caso si indossa una maschera, nel secondo il proprio volto.
Quando si avanza negli anni si acquista la vista del cuore, della mente e dell'anima: riescono a distinguere il superfluo e l'essenziale tra le persone e le cose.
Non dare un'altra possibilità a chi ti umilia con le percosse e non lo fermano neppure gli occhi terrorizzati dei suoi figli, non permettere che ciò diventi la "normalità". La prossima volta potresti non raccontarlo più a nessuno.
Non dipendere mai da nessuno, saresti un burattino tra le sue dita. Fà che l'aria che respiri sia solo l'aria del tuo soffio vitale e che non prenda mai un corpo o un volto per poter respirare, altrimenti ti mancherà l'ossigeno più volte. Amati e accarezzati con le tue idee positive, con le tue parole di orgoglio per ciò che sei e ricordati che siamo nati soli e che le grandi battaglie le facciamo con lo scudo del nostro corpo e della mente, con la tenacia di chi si è rialzato per rivedere il sole, ma è il cuore che dobbiamo imparare a difendere dalle lusinghe di chi è senza cuore e senza identità.