Scritta da: Istar Mithrandir
In saecula saeculorum.
Nei secoli dei secoli.
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In saecula saeculorum.
Nei secoli dei secoli.
Oimè lo so, o sole mio.
Secondo me le persone che non hanno avuto niente e che non avranno niente sono delle persone che sono nate con un dono: il dono di essere potentemente forti.
Ci baciamo e restiamo in silenzio a guardarci negli occhi, sorridiamo per poi baciarci ancora.
Nessuna parola può descrivere questi attimi, solo i nostri sguardi.
Svuota la mente
e risveglia il corpo.
Vedrai i colori
sentirai i profumi
e il tuo cuore
si riempirà d'amore.
Purtroppo nella vita succedono cose che noi non vorremmo mai accettare.
La guerra non è fatta solo di armi e conquiste.
Son qui nel silenzio, avvolta nella notte infinita. Ti offro il mio pensiero, ti offro il mio destino. Sentieri, lunghi e tortuosi, mi attendono, ma io concedo tutto di me, attendo che il mio cuore possa esprimere il meglio di se. Nelle vesti di un poeta, soave mi inchino a te, metamorfosi della mia anima, respiro prontamente il futuro che mi attende... soavemente, percorro in te! Sussurrami dolcezza infinita, le lodi di un amore che nasce, e si ritrae dentro di me. Saggezza, apparenza, sostanza, cose perdute nelle fauci del tempo, son qui, attendo... riempimi vita, avvolgimi tutta, ti lascio la mia umiltà, la mia speranza, la mia incoerenza, e già qua.
Quando era pronto per il suo ennesimo dipinto, tutto per lui diveniva rituale, la scelta dei pennelli, dei colori, e della tela, perché sapeva bene che nel suo lavoro come nella vita, sono i particolari che fanno la differenza. I suoi colori, erano caldi e sapevano toccare le corde del cuore di chi avrebbe visto quelle opere, del resto come tutti gli artisti mirava a raggiungere l'anima delle persone.
Chi troppo abbranca niente stregne (Chi troppo vuole afferrare nulla riesce a stringere).