Scritta da: Silvana Stremiz
Il dolore non muore mai: cambia dimora, cambia forma, ma è sempre pronto a colpire...
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Il dolore non muore mai: cambia dimora, cambia forma, ma è sempre pronto a colpire...
Se vedessi il bene che ti voglio abbaseresti gli occhi per non vedere il male che mi fai.
Il presente del mio inferno è saperti a mille chilometri distante e nel sapere di averti persa per sempre, tutto ciò è consolato dal fatto di averti incotrata e sapere che esisti, questo mi da il paradiso.
Guardate le scarpe che indossate. Guardate il sangue che versiamo. Guardate il mondo che stiamo uccidendo. Nello stesso modo in cui è sempre stato. Guardate il dubbio in cui nuotiamo. Guardate i capi che seguiamo. Guardate le balle che abbiamo ingoiato. Ed io non voglio più sentirne.
Chiudo gli occhi
tentando invano di cancellare
i miei pensieri...
perché mi portano ripetutamente a te
come una macchia indelebile
questa è la mia ossessione è
la punizione alla mia moralità
alla mia leggerezza di giudicare i peccatori
che si fanno traviare dalla tentazione... dalla loro carne debole
ora sta a me... farmi forza e saper dire no
ora sono io che combatto contro i miei pensieri peccaminosi
certa di una mia prossima sconfitta...
Non mi darò pace, perché so che peccherò...
Poi mi pentirò...
A provocare un sorriso è quasi sempre un sorriso.
Un amico mi ha chiamato per aiutarlo nel suo dolore; ho messo il mio nella tasca e sono andato.
Fa troppo male.
"Stai sorridendo?"
'Sì. '
"Allora finiscila, che poi ti vedono e s'innamorano tutti"
Prima o poi, in fin dei conti, è il modo migliore per dire mai.