Scritta da: A. Rinaldi
Viviamo in un mondo imperfetto, fatto da persone imperfette, tutte perfettamente coscienti della cosa. Ma tutti, egualmente mossi, da perfette intenzioni.
Composta mercoledì 4 febbraio 2015
Viviamo in un mondo imperfetto, fatto da persone imperfette, tutte perfettamente coscienti della cosa. Ma tutti, egualmente mossi, da perfette intenzioni.
A volte bisogna pensare come le zanzare, tocca pungere, se vuoi che l'altro si fermi a grattarsi.
La distanza delle stelle è ragguardevole, per definizione irraggiungibili, ma forse lo è di più l'animo umano che, come per le stelle, in pochi cercano di agguantare.
Perdemmo la fiducia in tutti e fummo condannati a vacillare eternamente, perché non più capaci a cercare quello che di buono ognuno ha da offrire.
Fummo tutti chiamati a combattere, nessuno escluso, tutti si lanciarono sulle armi e quando fu il mio turno, mi erano rimaste solo carta e penna.
Arriverà un giorno in cui i morti saranno maggiori del nostro cordoglio e allora noi pregheremo affinché le nostre lacrime non vengano più sprecate. Ma non oggi, oggi è l'epoca dei selfie.
Non riuscirò mai a saziarmi fino a quando avrò fame di conoscenza.
C'è un solo momento che può squarciare il velo, quel tanto da far passare un filo di luce, illuminando le profondità dentro di me e che lascia al cuore un filo di speranza e alla mente un turbinio di emozioni, ed è quando sei qui, accanto a me.
Sono altrove, nella disperata ricerca di essere oltre, condannato in eterno ad essere altro.
Ci muoviamo a zig zag, sotto la pioggia, per evitare le gocce, ottenendo come risultato solo l'esserci bagnati di più, mentre avremmo potuto avere un andamento costante e salvare almeno la dignità, di chi accetta semplicemente il fatto che piova.