Scritta da: Daniele De Patre
Sorridere e dire sempre di sì, mentendo, non fa per me. Preferisco "maltrattare" dicendo di no.
Composta giovedì 22 ottobre 2015
Sorridere e dire sempre di sì, mentendo, non fa per me. Preferisco "maltrattare" dicendo di no.
Lungo il cammino, cerca sempre nuovi compagni di viaggio. Ma, arrivato al bivio, sii tu a decidere quale strada prendere.
Ciò che è facile, diventerà difficile dal momento in cui lo sottovaluteremo.
Se insisti a cercare come fanno tutti, non troverai mai nulla. Spostati più in là.
Non sbagliamo nell'amare i nostri figli. Loro, avranno più memoria di noi.
Se la scalata sarà veloce, non si godrà della strada fatta. Se invece si salirà in alto, un'eventuale caduta sarà tanto dolorosa.
Più pensiamo al giudizio degli altri, più subiremo il giudizio di Dio.
Confidare nella giustizia terrena è come andare a puttane e sperare di trovare una vergine.
Siamo tutti sullo stesso treno, abbiamo permesso che ci imponessero il vagone su cui salire, ma soprattutto, lo scompartimento dove alloggiare. Una persona, uno scompartimento; ognuno isolato dagli altri. Difficilmente c'è qualcuno che prova ad aprire la porta ed uscire da quella sua "galera" per capire cosa ci sia oltre. Senza un minimo di reazione, ogni tanto qualche viaggiatore viene fatto scendere con la forza. Il tutto, nell'indifferenza generale. Questa locomotiva farà diverse soste, tutti scenderemo; quindi, varcherà un cancello, sarà la fine della corsa. Tutti, nessuno escluso, alla resa dei conti. Sarà il momento più importante, quello del prezzo da pagare. Alla "biglietteria", ad attenderci, Dio.
Pian piano, ci stanno togliendo la libertà. Lo stanno facendo così bene, che ad accorgersene saranno in pochi. E comunque, sarà tardi.