Scritta da: Daniela Rabitti
Dio non ha avuto la mano leggera con lui, vero? A poco a poco aggiusteremo quello che la natura non ha saputo fare.
dal libro "Che tu sia per me il coltello" di David Grossman
Dio non ha avuto la mano leggera con lui, vero? A poco a poco aggiusteremo quello che la natura non ha saputo fare.
Ci sono sostanze che si sprigionano nel cuore solo quando si è in compagnia di una determinata persona e non di un'altra.
Se è davvero così, se ti senti tra parentesi, permettimi allora di infilarmici dentro, e che tutto il mondo ne rimanga fuori, che sia solo l'esponente al di fuori della parentesi e ci moltiplichi al suo interno.
Era l'unico che la conoscesse veramente e potesse fecondarla con lo sguardo, con la sua sola esistenza. Senza di lui lei semplicemente non esisteva, non aveva vita, quindi era sua, di diritto.
Non è bene che l'uomo sia.
Camminavano chiacchierando concitate, agitando le mani: per strada, nel corridoio della scuola, avanti e indietro, passando da un argomento all'altro, rammentandosi di ciò che avevano lasciato in sospeso in precedenza, riallacciandone i fili, sciogliendoli e riannodandoli, tessendo stretta e fitta la trama della loro amicizia.
Le pareva di avere delle spine nei polmoni, e, curiosamente, le venne da pensare che Avram avrebbe potuto sfilargliele con delicatezza, a una a una.
Un calore timido fluiva tra di loro, sguardi che spianavano l'anima.
[...] a volte aveva l'impressione che si fossero trasferiti in un campo magnetico completamente diverso dal suo, in cui vigevano leggi e sentimenti (ma soprattutto assenza di sentimenti) che lei non riconosceva, un terreno ingombro di un filo spinato aggrovigliato in cui inciampava, vacillava, barcollava fino al ridicolo a ogni passo. [...] Sospirò, pensando a come mai negli ultimi anni si fosse specializzata nel cercare segni di vita negli altri.
Quando sono con altra gente (mi è venuto in mente stasera, mentre facevo il bagno a mio figlio) – non importa se estranei o molto vicini – c'è un pensiero che non mi abbandona: sanno tutti fare con naturalezza ciò di cui io mi sento assolutamente incapace: mettere radici.
È stupido cercare di spiegare (e tuttavia non riesco a smettere), ma è sempre così per me. In qualche punto, molto vicino, si accumula qualcosa – o qualcuno – che implora di esplodere, soffocherà non trovando uno sfogo e, anche se non mi è assolutamente chiaro cosa – o chi – sia, capisco perfettamente il suo bisogno di erompere, sento chiaramente il suo grido soffocato.