in Frasi & Aforismi (Amore)
Ho ancora la tua camicia che odora di te. L'ho schiacciata sul mio viso, ho annusato ogni suo minimo centimetro.
Adesso sei nei miei polmoni.
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Ho ancora la tua camicia che odora di te. L'ho schiacciata sul mio viso, ho annusato ogni suo minimo centimetro.
Adesso sei nei miei polmoni.
Sei fumo nocivo per me. Riempimi di male.
Vi è mai capitato di leggere un libro, arrivare alla fine e sentirsi pieni e vuoti allo stesso tempo?
Come se fosse terminata una piccola storia della proprio vita. Finalmente pronti a cominciarne un altra, pieni di speranze.
Sentirsi parte di avventure fantastiche, raccontate da altri ma che sembrano scritte da noi.
Ci accorgiamo di essere diventati, oramai, amici dei protagonisti. Come se esistessero davvero. E quando finisce la storia, si conclude anche quella tenera simpatia.
Io mi sento serena.
Le persone che mi guardano penseranno che sono pazza. Ma loro non sanno. Non sanno niente.
Io ho appena vissuto il momento più bello della mia vita.
Di nuovo; ho fatto quel sogno di nuovo. Cazzo.
Ogni volta sembra sempre più vero. Ed è sempre uguale. Io, lui e un letto caldo dei nostri umori.
Non mi importa niente degli altri. Scatto foto solo a lui. In un attimo mi dimentico di tutto quello che ho intorno.
Mi piace andare al cinema da sola. È come se fossi una spettatrice non solo del film, ma anche della vita degli altri. Mi piace guardarli. Quando le persone vanno al cinema sono sempre felici. Tutti i problemi svaniscono per due ore. C'è solo l'odore di pop corn e nachos che ti entra nell'anima.
Rivoglio le mie emozioni.
Voglio essere triste, voglio saper piangere di nuovo.
Voglio solo vederti ridere davvero. Almeno una volta.
Voglio vederti felice e voglio esserlo anche io. E se questo significa guardarti da lontano e pensarti tutta la notte, beh, lo farò.
Mi basta. Davvero.
Mentre sto sul pc a non fare niente, ascolto "Far Away" dei "Wolfmother" e senza motivo mi batte il cuore.
Nella mia testa partono dei ricordi, fotogrammi. Come se fosse un filmino.
Mi riviene in mente il profumo del mare, quando appena sveglie facevamo colazione sul balcone.
E il succo d'arancia, che magari non era neanche un granché, ma io me lo ricordo cosi buono.
Ci alzavamo all'alba solo per vedere il cielo.
Non c'era bisogno di parlare. Era tutto silenzio. Solo rumore di vento e canto di uccellini.
Cercavamo di fare piano per non svegliare gli altri, perché quel momento doveva essere solo nostro.
Mi ricordo ancora che ci veniva da ridere senza un perché. Eravamo così felici e serene.
Forse lo siamo anche adesso. Ma quel giorno, in quei momenti, c'eravamo solo noi e il succo d'arancia del discount che sapeva di vita.