Le migliori frasi di Fabrizio De André

Cantautore, compositore, attivista e scrittore, nato domenica 18 febbraio 1940 a Genova (Italia), morto lunedì 11 gennaio 1999 a Città Studi, Milano (Italia)
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Scritta da: Armando Laturo
Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest'età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d'arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l'esuberanza creativa.
Fabrizio De André
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    In questa canzone esprimo quello che ho sempre pensato. Che ci sia ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell'errore. Anche perché, non ho mai capito malgrado la mia età, cosa sia esattamente la virtù e che cosa esattamente sia l'errore.
    Perché basta spostarsi di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. Non parliamo poi, nello spostarci nel tempo. C'erano morali nel medioevo che oggi non sono assolutamente riconosciuti. Oggi noi ci lamentiamo, vedo che c'è un gran tormento sulla perdita dei valori, bisogna aspettare di storicizzarli. Io penso, che non è che i giovani di oggi non abbiano più valori, hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri.
    Fabrizio De André
    Composta sabato 8 maggio 2010
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      Venne alla spiaggia un assassino, due occhi grandi da bambino
      due occhi enormi di paura, eran gli specchi di un avventura.
      E chiese al vecchio dammi il pane, ho poco tempo e troppa fame
      e chiese al vecchio dammi il vino, ho sete e sono un assassino.
      Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno, non si guardò
      neppure intorno, ma versò il vino e spezzò il pane
      per chi diceva ho sete e ho fame.
      Fabrizio De André
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