Scritta da: Staff PensieriParole
Alcuni fumano, altri bevono, altri si drogano e altri si innamorano. Ognuno si uccide a modo suo.
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Alcuni fumano, altri bevono, altri si drogano e altri si innamorano. Ognuno si uccide a modo suo.
Non era strano il suo ermetismo. Anche se sembrava espansiva e cordiale, aveva un carattere solitario e un cuore impenetrabile.
È brutto e triste, ma è tutto amore.
Qualsiasi cosa sua le provocava il pianto: il pigiama sotto il guanciale, le pantofole che le erano sempre sembrate da infermo, il ricordo della sua immagine che si spogliava in fondo allo specchio mentre lei si pettinava per coricarsi, l'odore della sua pelle che avrebbe persistito sulla sua a lungo dopo la morte. Si fermava a metà di qualsiasi cosa stesse facendo e si dava un colpo con la mano sulla fronte, perché all'improvviso ricordava qualcosa che aveva dimenticato di dirgli. Le venivano in mente di continuo le tante domande quotidiane a cui solo lui avrebbe potuto rispondere. Una volta lui le aveva detto una cosa che lei non riusciva a concepire: gli amputati sentono dolori, crampi, solletico, alla gamba che non hanno più. Così si sentiva lei senza di lui, sentendolo dove non c'era più.
A mò di compensazione del destino, fu sempre sul tram a mule che Florentino Ariza conobbe Leona Cassiani, la vera donna della sua vita, anche se né lui né lei lo seppero mai, né fecero mai l'amore.
Così aveva finito per pensare a lui come non si era mai immaginata che si potesse pensare a qualcuno, presagendolo dove non era, desiderandolo dove non poteva essere, svegliandosi all'improvviso con la sensazione fisica che lui la contemplasse nel buio mentre lei dormiva.
Nella solitudine della sua anima era convinto di avere amato in silenzio molto più di chiunque altro in questo mondo.
Quello sguardo casuale fu l'origine di un cataclisma d'amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato.
Solo Dio sa quanto ti ho amata.
"Cosa ti aspettavi?" sospirò Ursula. "Il tempo passa." "Così è," ammise Aureliano, "ma non tanto."