Oh, s'io potessi darvi l'oblio d'ogni cosa!
dal libro "Il piacere" di Gabriele D'Annunzio
Oh, s'io potessi darvi l'oblio d'ogni cosa!
Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pè tuoi grandi umidi occhi ove si tace l'acqua del cielo.
Io rinunzierei a tutte le promesse della vita per vivere in una piccola parte del vostro cuore.
Non tanto egli rimpiangeva i giorni felici quanto si doleva de' giorni che ora passavano inutilmente per la felicità.
Egli aveva in sé i germi di tutte le infezioni. Corrompendosi, corrompeva.
Ma voi dovete rinunziare per sempre al mio amore, voi dovete allontanarmi da me; dovete essere nobile e grande, e generoso, risparmiandomi una lotta che mi fa paura. Io ho molto sofferto, Andrea, e saputo soffrire; ma il pensiero di dover combattere contro di voi, di dovermi difendere contro di voi, mi dà un terrore folle. Voi non sapete a costo di quali sacrifizi ero giunta ad ottenere la calma del cuore; non sapete a quali alti e carissimi ideali ho rinunziato... Poveri ideali! Sono diventata un'altra donna, perché era necessario che io diventassi un'altra; sono diventata una donna comune, perché così chiedeva il dolore.
Non mai il senso della vita è soave come dopo l'angoscia del male!
Io non obbedisco se non all'Iddio! [...] Io non obbedisco se non alle leggi di quello stile a cui, per attuare un mio concetto di ordine e di bellezza, ho assoggettato la mia natura libera.
La Morte è qui, e la Morte è là; da per tutto la Morte è all'opera; intorno a noi, in noi, sopra di noi, sotto di noi è la Morte; e noi non siamo che Morte.
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Da prima muoiono i nostri piaceri, e quindi le nostre speranze, e quindi i nostri timori; e quando tutto ciò è morto, la polvere chiama la polvere e noi anche moriamo.
Credete voi che ci sia più nobiltà d'animo e di arte ad immaginare in una sola unica donna tutto l'Eterno feminino, oppure che un uomo di spiriti sottili ed intensi debba percorrere tutte le labbra che passano, come le note d'un clavicembalo, finché trovi l'Ut gaudioso?