Scritta da: Gianni Marcantoni
Generalmente, con il peggiorare dell'età, mi lascio sconfiggere dalle battaglie estenuanti della vita, ma l'unica arma a cui non rinuncio è la parola, e la parola è sempre libertà.
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Generalmente, con il peggiorare dell'età, mi lascio sconfiggere dalle battaglie estenuanti della vita, ma l'unica arma a cui non rinuncio è la parola, e la parola è sempre libertà.
A volte si arriva ad un punto in cui bisogna dare una svolta. Quando le situazioni troppo stabili finiscono per venirci contro, per toglierci il respiro e anche il coraggio di continuare a vivere come si deve.
La solitudine è un vuoto in espansione in mezzo all'infinità sconosciuta dello spazio.
Avrei voluto uscire, cercare la notte, ma la mia anima naufragava nello sperduto silenzio del cuore, dove i battiti non facevano altro che scandire i rintocchi dell'ultimo giorno che stava per nascere.
Purtroppo questa è la realtà. E la realtà è molto triste ovunque.
La tranquillità è un'utopia. La terra è il caos, e pensare che attribuiamo al caos l'origine della terra, ma sarà anche la fine e il durante. Forse è la metafora della vita.
Domani è come un sogno. Il domani non è diverso dal sogno.
Siamo i vuoti comprati dalla morte, alla quale dovremo essere resi. E tra quelli vecchi e quelli nuovi il valore che essa ottiene non subisce mai una flessione.
È passata un'altra ora, un'altra giornata sull'ombra della tua vita, che finisce sempre su ciò che viene perduto.
Era rimasto solo, senza soldi e senza più desideri. Era l'ora forse di andare a dormire sotto al ponte scoperto della notte, dove le anime attraversano i cuori colpiti dalla vita, e dalla malinconia del sogno.