Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Giusvamente Illesi i Baroni.
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Giusvamente Illesi i Baroni.
Ahh, che incubo... Ahh, la realtà!
Una partita di calcio è metafora dell'economia. Gli arbitri sono pochissimi. Attori protagonisti solo una piccola minoranza. La maggior parte è pubblico pagante. La moltitudine erba e terra.
Vi dirò tutto... niente è vero.
Non è necessario che la "vita" debba avere occhi o cervello o cuore. La "vita" è anche buia sincronia o cosmico istinto.
Non è possibile gustare la dolcezza del miele senza aver assaporato il disgusto del fiele.
Fondamentalmente "Amore" fa rima con "ossessione".
Basta essere demagogici. La giustizia è uguale... per tutti da sempre. Non si può certo condannare avvocati e politici. Le tradizioni van rispettate condannando i deboli.
La vita cominciò a germogliare nel tuo ventre, per sbaglio. Per errore perché non era amore, per sbaglio perché il tuo corpo non avrebbe dovuto annaffiare alcun fiore. Il tuo desiderio e la vita sono componenti che vincono sempre, così niente avrebbe più potuto recidere quel fiore che in te si formava. Avevi contro il corpo e la vita, gli affetti e gli sciacalli, ma di battaglia in battaglia facesti in modo che il condottiero della crociata fosti tu. L'eroe vittorioso. Avrebbe potuto non esserci se il più eroico condottiero della vita non si chiamasse "madre". Uomo non può capire, persino può pensare travisando la realtà, che l'atto d'amore più grande dell'essere umano possa chiamarsi egoismo.
No, troppo stupidi ed insulsi se esistessero come islamici e cristiani ne subiscono il potere. Troppo ingenerosi se ci dispensano morte in certi termini, alla stregua di guano del pianeta, senza onorare i meriti morali che ci siamo imposti. Essendo Loro che muovono i nostri destini, chiedo a mani giunte che Si ravvedano, che vengano a dirci che non è il nostro sangue che vogliono.