Scritta da: Giuseppe Freda
in Frasi & Aforismi (Poesia)
La poesia è il tentativo di dar voce ai silenzi in cui l'anima si nutre di se stessa.
Composta mercoledì 17 aprile 2013
La poesia è il tentativo di dar voce ai silenzi in cui l'anima si nutre di se stessa.
La moderna tecnologia fornisce mezzi stupefacenti ad una società malata cui mancano i fini.
La filosofia è percezione, vita vissuta, intuizione dell'Universo del sé che si traduce in pensiero. Ritenere che il pensiero filosofico sia soltanto razionalità, significa non comprendere che la filosofia non è mera costruzione mentale, ma fotografia interiore dell'uomo senziente e pensante. Qualcosa che ha a che fare non soltanto e non tanto con la mente dell'essere umano, ma sopra tutto con la sua identità personale. Ho parlato di Universo del sé, perché nell'autocoscienza, nel pensiero, nella capacità di scegliere e di volere di ogni singolo individuo si esprime, senza limiti, l'Universo intero. I limiti appartengono a noi, nella misura in cui non riusciamo a renderci conto di chi e di cosa realmente siamo.
Tutti i misteri del mondo si riassumono in un unico, grande mistero: l'incredibile mistero del Tempo, che contro ogni logica ed ogni speranza ci costringe a separare ciò che esiste da ciò che ancora o più non esiste.
Quando vedrai una bandiera cambiare direzione al mutare del vento, osservala bene. Se asseconda il vento disprezzala: è la bandiera dell'opportunismo. Ma se si pone contro il vento, tienila in gran conto, perché è l'immortale bandiera della libertà,.
Un sapiente e consapevole miscuglio di disincanto e misurata volgarità è l'unico antidoto possibile al volteggiare inebriato degli ippopotami dietro le libellule.
Le persone geniali possono essere estremamente pericolose per se stesse e per gli altri, perché, anche se non lo danno a vedere, sono spesso propense a ritenersi al di sopra di tutti e di tutto: anche del bene e del male.
Ho fiducia nel mistero, perché è dal mistero che provengo.
Chi dice "Ah, se potessi tornare indietro!" Dimentica di avere ricevuto dalla vita un prezioso ammaestramento che si può mettere in pratica solo facendone tesoro e andando avanti. Se potessi tornare indietro, affronterei di nuovo ogni prova e rifarei sin nei minimi dettagli tutto ciò che ho fatto, anche ciò che mi ha arrecato molto dolore. Perché ogni prova, ogni ostacolo, ogni errore mi è servito a superare e comprendere molte cose: li avessi evitati tutti, oggi sarei molto diverso da quello che sono. Meglio andare avanti, tentando di saltare meglio e non sbagliare ancora.
Ogni arte ha la sua tecnica. Per scrivere musica occorre innanzitutto conoscere il pentagramma e la teoria musicale. Per poter dipingere occorre innanzitutto conoscere il disegno e la prospettiva. E così via per l'architettura, per la scultura, per le arti minori... In ogni manifestazione artistica ricorrono aspetti tecnici fondamentali.
Alla stessa maniera, per scrivere qualsiasi cosa in italiano, che sia romanzo, racconto, aforisma o poesia, o anche una semplice lettera, è fondamentale il corretto uso della lingua italiana. Della grammatica, innanzitutto.
Molti ritengono che non sia così; ma ciò accade solo per via di una prospettiva distorta, alla stessa maniera in cui molti preferiscono un'orchestrina di liscio ad una sala da concerto, ritenendo la musica classica un qualcosa di antiquato e tedioso.
La colpa di questo decadimento della sensibilità artistica è di tutti noi: di un pubblico non educato al bello, di una critica spesso ruffiana che anziché educarlo lo diseduca, di una scuola sempre più ignorante ed ottusa, di poeti e scrittori inconsapevoli dei propri limiti... Ma anche di chi vede e comprende tutto ciò, e per indolenza o malinteso "rispetto" non apre gli occhi a tutti: indicando, senza paura di critiche o ostracismi, che "il re è nudo", come seppe fare, col coraggio dell'innocenza, il bambino della famosa favola di Andersen.