Scritta da: Staff PensieriParole
Pubblicata prima del 01/06/2004
La conoscenza dell'uomo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi.
dal libro "Palomar" di Italo Calvino
La conoscenza dell'uomo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stessi.
La vita di una persona consiste quasi sempre in un insieme di avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.
I libri che da tanto tempo hai in programma di leggere, i libri che da anni cercavi senza trovarli, i libri che riguardano qualcosa di cui ti occupi in questo momento, i libri che vuoi avere per tenerli a portata di mano in ogni evenienza, i libri che potresti mettere da parte per leggerli magari quest'estate, i libri che ti mancano per affiancarli ad altri libri nel tuo scaffale, i libri che ti ispirano una curiosità improvvisa, frenetica e non chiaramente giustificabile.
Ma quando penso all'avvenir della mia libertà perduta vorrei baciarla e poi morir mentre lei dorme, all'insaputa.
La letteratura (e forse solo la letteratura) può creare degli anticorpi che contrastino l'espandersi della peste del linguaggio.
La lettura è un atto necessariamente individuale molto più bello dello scrivere.
Io credo che il divertire sia una funzione sociale,
corrisponde alla mia morale;
penso sempre al lettore che si deve sorbire tutte queste pagine,
bisogna che si diverta,
bisogna che abbia anche una gratificazione;
questa è la mia morale:
uno ha comprato il libro,
ha pagato dei soldi,
ci investe del suo tempo,
si deve divertire...
Io penso che il divertimento sia una cosa seria!
Chi vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza necessaria.
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà: se ce n'è uno, è quello che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
- Tu sai che potresti comandare alla nobiltà vassalla col titolo di duca?
- So che quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee, se le accettano; questo è comandare.
(...)
- Ricordi d'essere Barone di Rondò?
- Sì, signor padre, ricordo il mio nome.
- Vorrai essere degno del nome e del titolo che porti?
- Cercherò d'esser più degno che posso del nome d'uomo, e lo sarò così d'ogni suo attributo.