Scritta da: Jean-Paul Malfatti
in Frasi & Aforismi (Amicizia)
Non dubitare mai della mia amicizia. Se ti chiamo "amico" è perché ti considero tale!
Composta sabato 29 settembre 2012
Non dubitare mai della mia amicizia. Se ti chiamo "amico" è perché ti considero tale!
Ci sono ignoranti e ignoranti. Alcuni sono semplicemente analfabeti, illetterati, incolti, inesperti, impreparati o disinformati; questi hanno la mia solidarietà e comprensione. Altri, invece, sono così scortesi, maleducati, intolleranti, prepotenti, presuntuosi, discriminatori, razzisti o segregazionisti che non potrei far altro che mandarli tutti a quel paese senza pensarci due volte!
Vergogniamoci dei nostri politici corrotti, disonesti, incapaci e immorali, ma non sentiamo vergogna della nostra Patria. Anche lei è vittima di questo sistema marcio e schifoso, ciò che le fa sentire così delusa e incavolata come noi elettori traditi e adirati.
Il corpo fisico è per noi spiriti incarnati come una prigione di carne con sbarre di ossa che ci impedisce di manifestarci per quello che realmente siamo e di vivere e scambiare serenamente le nostre esperienze su questo vecchio mondo di prove e espiazioni.
La politica fa il corrotto.
Opposizione oggi, governo domani. Le facce cambiano, le rapine continuano come e più di prima.
Nessuno è e mai sarà cento per cento libero, e noi tutti siamo "nessuno". Siamo e saremo sempre prigionieri delle nostre credenze, o delle nostre ideologie oppure delle nostre idiozie.
L'ignoranza delle ignoranze è essere ignorante e non accorgersene.
Io non sono né un vagabondo né un pigro né, tantomeno, un accattone e non voglio per niente diventarne uno. Anzi, sono un giovane lavoratore onesto e amante della vita che si alza presto tutte le mattine per andare a lavorare per lunghe ore, facendo ogni tanto due o più lavori in una sola volta o nel giro di poche ore, per poter avere una vita decente, equilibrata, quanto più possibile, "vivibile".
Con tutto rispetto per i cattolici e le loro sacre immagini, a me non piace affatto vedere Gesù inchiodato sulla croce. È per me un ricatto senza alcun fondamento o reale necessità, proprio (e solo) per incutere una forte soggezione di tipo psicologico o emotivo a chi gli sta di fronte.