La felicità non è un vuoto da colmare, quel vuoto forse continuerà ad esistere, e l'infelicità è causata da una nostra piccola dimenticanza. Per esempio, siamo felici accorgendoci che i nostri genitori si amano ancora, dopo anni di matrimonio. Per esempio, lo siamo dopo ore di pioggia, scorgendo il sole in lontananza. Per esempio, siamo felici dopo un sorriso ricambiato o uno appena accennato. La felicità è fatta di tanti piccoli "per esempio". A volte siamo infelici per questo; pur avendo tutto, dimentichiamo di avere bisogno dei nostri "per esempio".
Aspettavamo che la nostra esistenza sbocciasse come un fiore in primavera, che si tramutasse nella favola che udivamo da bambini dalla bocca di nostra madre, dimenticando che la nostra storia, forse non era già scritta ma andava scritta, ed eravamo noi quelli a tenere la penna tra le mani.
Sopravviveremo alle nostre sconfitte, alla vita che si allunga mentre il nostro tempo si ritrae, diminuisce. Sopravviveremo al benessere che aumenta ma la solitudine ci attanaglia, alla presunzione di sapere, lì dove non esiste intelligenza. Sopravviveremo alle regole dove non c'è buonsenso, alle persone che arrivano, a quelle che restano e a quelle che vanno via. Sopravviveremo a tutto questo, resistendo, aspettando qualcuno che non ci stravolga la vita, ma che semplicemente la ricomponga.
Nonostante i silenzi ininterrotti, i vuoti da colmare e la solitudine senza tregua, il tempo continuerà a passare e noi continueremo ad aspettare. E anche se l'attesa ci riporta ad oggi, che sembra avere il sapore di ieri e l'odore di domani, e anche se l'attesa aprirà cicatrici su baci mancati e solchi su visi, di lacrime appena cadute, continueremo ad aspettare. Perché l'attesa a volte, è la pausa che la vita si prende, tra la paura e il coraggio di osare.
Oggi rimpiangiamo il passato che ci appare migliore e viviamo in funzione di un domani che desideriamo migliore. Dimenticando che oggi è il futuro di ieri, il passato di domani e il solo giorno ancora, che hai certezza di vivere.
Ci hanno insegnato che Babbo Natale porta un cappello rosso e la barba lunga, che i maghi viaggiano a cavallo di una scopa, che le stelle cadenti avverano i nostri desideri... Poi, ci ha svegliato da quel sogno, chi di sogni non ne ha mai avuti. L'ha chiamata: maturità, crescita. Io credo che sia incapacità d'accettare, che una vita senza un sogno, è una vita senza un obiettivo; una vita senza un sogno, è una vita persa.
Noi non siamo solo quelli nascosti dietro i nostri sorrisi, né quelli nascosti dietro le nostre parole, né dietro gli encomiabili atti di generosità. Esistono lacrime che solo noi conosciamo, parole che continuiamo a zittire, rabbia che continuiamo a soffocare, segreti che continuiamo a tacere. Esistono diverse verità al mondo: quella che le persone vedono e quella che noi continueremo a non dire.
Le parole sono tutto, sono la linfa che alimenta le nostre speranze, sono la fiducia che riponiamo nell'essere che abbiamo di fronte. Le parole non sono solo suoni che fuoriescono dalla bocca ma promesse sussurrate dal cuore.
Credevo che crescendo avrei posseduto l'immenso, ma non potevo immaginare invece che, crescere riducesse a poco più di nulla quell'immenso che prima possedevo sul palmo di una mano e avrei continuato a possedere solo da bambino. La libertà non è nell'età, ma nella mente.