Le persone vivono in eterno, non smettono mai di vivere, ma solo di morire se ne hanno il coraggio. Le persone vivono negli indumenti che hanno indossato per anni, negli odori che li ricordano, nei cibi che mangiavano; le persone sono eterne come i ricordi.
Scegliere è ciò che può renderci felici. Scegliere ogni giorno, forse, renderà ogni istante felice. Ma la consapevolezza d'essere felici, arriva quando si comprenderà che le nostre più importanti scelte non sono vincolate alla nostra capacità di scegliere. Non si sceglie il figlio d'amare, ma si sceglie d'amare. Non si sceglie la persona d'amare, ma si sceglie d'amare. Non si sceglie il genitore d'amare, ma si sceglie d'amare. La felicità è nascosta dentro ogni essere che scegliamo d'amare, ma non dietro alla consapevolezza di poter scegliere chi amiamo. L'amore, una macchina meravigliosa... l'amore.
"Ti amo" furono le sue uniche parole. Amava me, nessun altro, ne ero certo; non mi amava moltissimo, mi amava soltanto. Perché amare moltissimo è come non amare affatto, l'amore non ha peso, l'amore è come ossigeno, non è un piacere, è indispensabile.
Le parole sono tutto, sono la linfa che alimenta le nostre speranze, sono la fiducia che riponiamo nell'essere che abbiamo di fronte. Le parole non sono solo suoni che fuoriescono dalla bocca ma promesse sussurrate dal cuore.
Oggi rimpiangiamo il passato che ci appare migliore e viviamo in funzione di un domani che desideriamo migliore. Dimenticando che oggi è il futuro di ieri, il passato di domani e il solo giorno ancora, che hai certezza di vivere.
Nonostante i silenzi ininterrotti, i vuoti da colmare e la solitudine senza tregua, il tempo continuerà a passare e noi continueremo ad aspettare. E anche se l'attesa ci riporta ad oggi, che sembra avere il sapore di ieri e l'odore di domani, e anche se l'attesa aprirà cicatrici su baci mancati e solchi su visi, di lacrime appena cadute, continueremo ad aspettare. Perché l'attesa a volte, è la pausa che la vita si prende, tra la paura e il coraggio di osare.
Aspettavamo che la nostra esistenza sbocciasse come un fiore in primavera, che si tramutasse nella favola che udivamo da bambini dalla bocca di nostra madre, dimenticando che la nostra storia, forse non era già scritta ma andava scritta, ed eravamo noi quelli a tenere la penna tra le mani.
Credevo che crescendo avrei posseduto l'immenso, ma non potevo immaginare invece che, crescere riducesse a poco più di nulla quell'immenso che prima possedevo sul palmo di una mano e avrei continuato a possedere solo da bambino. La libertà non è nell'età, ma nella mente.
Noi non siamo solo quelli nascosti dietro i nostri sorrisi, né quelli nascosti dietro le nostre parole, né dietro gli encomiabili atti di generosità. Esistono lacrime che solo noi conosciamo, parole che continuiamo a zittire, rabbia che continuiamo a soffocare, segreti che continuiamo a tacere. Esistono diverse verità al mondo: quella che le persone vedono e quella che noi continueremo a non dire.