E l'angelo spiegò le ali in tutto il suo splendore, lanciando saette infuocate dalla sua veste purpurea. "Il tempo è giunto! " esclamò, e tutta la Terra udì il fragore di quell'ammonimento. Poi il buio. Oscurità perpetua. "Non vi sarà luce fino a che l'uomo non rimedierà ai suoi errori!" Penso. Se succedesse oggi, per quanti millenni dovremmo vagare senza la più debole speranza di una seppur fioca, misera, nuova alba?
A volte fantastico su come sarebbe la Terra se il primo uomo e la prima donna non avessero sentito il desiderio di mettere al mondo un figlio, e avessero invece preferito vivere la loro esistenza in silenzio e trapassare senza lasciare un'impronta su questo mondo. Assenza totale dell'uomo. Fa riflettere. Soprattutto oggi, dove più che mai siamo la causa del nostro declino. Dobbiamo agire in fretta. Ed evitare che la loro scelta non sia stata dopotutto un tragico errore.
Il mio corpo è un tempio il cui unico Dio non è altro che l'Io più pieno e onnipotente. Vi sono devoto: non esiste giorno in cui non mi rechi nelle sue profondità e preghi osservando gli anditi più nascosti ove riposano i segreti desideri dell'anima. Oh, quale macchina perfetta è il binomio tra corpo e mente! Eppure mi scopro un tale bestemmiatore! Lo deturpo, lo ingombro di marcio e inettitudine, non seguo la sua volontà. Quanto è difficile avere rispetto della propria breve esistenza!
Stava sulla mia destra. Il Bene Supremo. Riposava a sinistra. Il Male Infinito. Ascoltami, ascoltaci, ascoltaci, ascoltami! Erano le voci del dominio, pretendevano la più assoluta e cieca obbedienza. Non ascoltare il tuo cuore, gridavano, non secegliere, obbedisci e persevera! Feci l'unica cosa possibile. E con una scrollata di spalle continuai per la mia strada.
Immagina. La livida brughiera immersa nella nebbia che precede il sorgere del sole. Il tuo respiro si condensa in piccoli sbuffi lanosi mentre il cielo si colora cangiando tra il rosa e l'oro. Intorno a te nient'altro che il profumo dell'erba. Chiudi gli occhi. Non senti una musica diffondersi dalle radici stesse del mondo? È la Natura, piccolo uomo! Se uccidi lei, uccidi te stesso.
Infine partii. Uno zaino sulle spalle, un altro infinitamente più grande nel cuore. Pieno di domande, di aspettative. In me, musica e sogno. Non c'è dubbio: cambiai, mi spogliai e mi rivestii di una pelle migliore, tutta passioni e virtù. E quando tornai, iniziò il vero viaggio. Quello che mi avrebbe portato a non lasciare che l'Io finalmente ritrovato sparisse nei ricordi di quel giovane con un zaino sulle spalle partito e riscopertosi in Paesi lontani.
È incredibile accorgersi di quante persone al mondo si accontentino di lasciare ad altri il compito di dirigere la pellicola della propria vita.
Salvo poi provare un perverso piacere nel porsi come i più aspri tra i critici e condannare le miserie dell'esistenza, sentenziando "Al mondo non vi è che ingiustizia!"
Tragicomico, in effetti. E del tutto inconcludente.
Sii il regista del tuo presente. Scegli gli attori, la trama, le battute.
A volte vorrei che un capriccioso Dio, preda di un desiderio incontrollabile, sussurrasse alle orecchie degli animali una semplice parola: "Ribellatevi!" Ed essi all'unisono attaccassero come una sola ondata purificatrice. Un cataclisma. Ma il mondo acquisterebbe alfine quel senso che dall'alba dei tempi andiamo cercando.
L'uomo: la sola creatura che che provi vergogna del proprio essere. Essere animale. Altro. Superiore. Capace di uccidere a sangue freddo. E per questo tra tutti gli animali il solo a meritare l'ignominioso marchio. Bestia.
E mi chiedo, e non ho pace, e mi assillo, e non c'è risposta. L'orrore del mondo. E la nostra indifferenza. Forse è proprio vero che non esiste altro che carne e sangue. E la mente, il pensiero, non sono che giocattoli da stuprare senza vergogna. C'est la vie: questa è la vita.